Belgio: la nuova ondata della vitivinicoltura secondo Cowez

Belgio: la nuova ondata della vitivinicoltura secondo Cowez

Belgio: la nuova ondata della vitivinicoltura secondo Cowez

Redazione Vinamundi

13 Ottobre 2025

Il settore vitivinicolo belga sta attraversando una fase di rapida evoluzione, caratterizzata da sfide e opportunità che ne stanno plasmando il futuro. Thierry Cowez, presidente dell’associazione enologi del Belgio, ha descritto questa situazione come entusiasmante, evidenziando l’emergere di nuove modalità di sviluppo e comunicazione nel settore. Tuttavia, il 2024 ha portato con sé una crisi significativa, con un crollo della produzione vinicola del 64% rispetto all’anno precedente, scendendo a un livello mai visto dal 2017, con solo 1.225.747 litri prodotti.

Le cause di questo drastico calo sono da attribuire a condizioni meteorologiche avverse. Le gelate notturne di fine aprile hanno colpito le viti in fase di germogliamento, mentre una primavera insolitamente umida ha compromesso la fioritura e aumentato la pressione delle malattie fungine. Di conseguenza, circa il 20% dei viticoltori ha dichiarato di non aver raccolto nulla o quasi. La Vallonia ha registrato dati leggermente peggiori, con il 21% di produttori colpiti, rispetto al 18% delle Fiandre.

resilienza del settore vitivinicolo belga

Nonostante questa battuta d’arresto, il settore vitivinicolo belga mostra segni di resilienza. Nel 2024, sono stati registrati 321 viticoltori, un aumento dell’11% rispetto ai 290 del 2023, segnalando una crescente fiducia nel futuro. Le Fiandre si confermano il cuore pulsante di questa espansione, con 19 nuovi produttori, mentre la Vallonia ha visto 12 nuove entrate. La provincia delle Fiandre Occidentali continua a dominare, con sette nuovi viticoltori.

La superficie vitata belga continua a crescere, arrivando nel 2024 a 958 ettari, rispetto agli 891 del 2023 e agli 801 del 2022. Questo incremento riflette l’ottimismo degli operatori del settore e la convinzione che il cambiamento climatico stia aprendo nuove possibilità per la viticoltura in aree storicamente sfavorevoli.

qualità e identità vinicola belga

La produzione di vino in Belgio si concentra principalmente su vini bianchi e spumanti, che si adattano meglio alle condizioni climatiche locali. Nonostante le rese ridotte del 2024, la qualità dei vini belgi è aumentata negli ultimi anni, indicativa delle competenze tecniche che i viticoltori hanno sviluppato. Cowez, con una lunga carriera nel settore, sottolinea come il Belgio stia esplorando la sua identità vinicola, un processo che ha preso piede negli ultimi vent’anni.

Cowez descrive tre aree principali di produzione vinicola in Belgio:

  1. Belgio occidentale: lungo il confine francese, caratterizzato da terroir calcarei simili a quelli della Champagne.
  2. Valle della Meuse: nota per i suoi pendii collinari e la varietà geologica.
  3. Regione di Hesbaye: tradizionalmente dedicata a frutteti di mele e pere, ma che ha visto molti viticoltori sostituire queste colture con vigneti.

Negli ultimi due decenni, il Belgio ha visto una proliferazione di progetti vitivinicoli, alcuni dei quali pionieristici. Cowez cita il Domaine des Agaises, che ha iniziato a produrre la cuvée Ruffus nel 2003, come un esempio di successo che ha cambiato il modo in cui i belgi percepiscono il vino locale.

opportunità e sfide future

La crescita qualitativa è stata accompagnata dall’arrivo di enologi esperti e dalla nascita di progetti ambiziosi. Cowez menziona l’importanza di istituzioni come l’Ath Higher Education School, che supportano i viticoltori con ricerca e monitoraggio. L’Università di Louvain-la-Neuve ha svolto un ruolo cruciale nello studio dei vitigni e dei terroir, creando importanti legami accademici con istituzioni internazionali.

Inoltre, il settore delle bevande no-alcol sta iniziando a guadagnare terreno, anche se non ha ancora raggiunto i numeri sperati. Cowez osserva che, mentre i giovani non sembrano bere meno, le loro abitudini di consumo stanno cambiando. Si sta assistendo a una diversificazione delle bevande disponibili, con una domanda crescente per prodotti sia alcolici che non.

Infine, per quanto riguarda i vini italiani, Cowez evidenzia la loro eccellente reputazione nel mercato belga, dove la conoscenza dei consumatori è tra le più elevate al mondo. I vini italiani, grazie alla loro varietà di stili e alla qualità, continuano ad avere un forte richiamo, non solo tra la comunità italiana, ma anche tra i belgi in generale, attratti dalla cultura gastronomica e dalle esperienze di viaggio associate.

In sintesi, il panorama vitivinicolo belga si presenta dinamico e in continua evoluzione, con un crescente numero di produttori e una qualità in costante miglioramento, nonostante le sfide climatiche e di mercato.

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