Torino, 18 novembre 2025 – Jannik Sinner ha fatto di nuovo centro ieri sera, vincendo per il secondo anno di fila le Nitto ATP Finals di Torino. Sul podio del Pala Alpitour, poco dopo le 21.30, non ha sollevato solo il trofeo, ma anche una gigantesca bottiglia da tre litri di Asti Spumante Docg. Quel brindisi davanti a un pubblico da record ha subito fatto il giro del mondo. Il campione altoatesino, 24 anni da poco compiuti, ha regalato un’immagine che va ben oltre la vittoria sportiva: è il simbolo di un’Italia capace di unire sport e tradizione, con sponsor, tifosi e territorio che si stringono attorno a un successo condiviso.
Sinner infiamma Torino: pubblico e ascolti mai visti prima
I numeri parlano chiaro e confermano un’edizione delle Finals sopra ogni aspettativa. Secondo l’ATP, sono stati venduti 229.879 biglietti, quasi l’8% in più rispetto all’anno scorso e molto di più rispetto al debutto torinese del 2021. Ma la vera sorpresa è il pubblico: l’82% degli spettatori era italiano. Un dato che racconta la vera “Sinnermania” esplosa in città, con il Pala Alpitour pieno ogni giorno. “Non avevamo mai visto un entusiasmo così,” ha detto uno steward, mentre mostrava la lunga fila già dalle 16.30.
Anche in tv la finale tra Sinner e Alcaraz ha fatto il botto: 6,8 milioni di spettatori e uno share del 35,7%, secondo Auditel. Un risultato che ha superato persino la storica sfida Sinner–Djokovic del 2023. “È stata la partita più seguita nella storia del tennis italiano,” ha confermato un portavoce di Sky Sport, sottolineando come la presenza di Sinner abbia attirato un pubblico molto vario.
Torino e l’effetto Sinner: un boom economico da quasi 600 milioni
Il successo non si misura solo con gli applausi o gli ascolti. Gli organizzatori stimano che l’impatto economico delle Finals 2025 si avvicini ai 600 milioni di euro. Sono più di 4.000 i posti di lavoro creati, tra diretti e indiretti, con un gettito fiscale vicino ai 100 milioni. Questi numeri confermano Torino come capitale europea del tennis e meta fissa per grandi eventi sportivi internazionali.
“Gli alberghi erano pieni già da giovedì scorso,” racconta Marco Ferrero, proprietario di un ristorante vicino al Lingotto. “Molti clienti arrivavano da fuori regione, qualcuno anche dall’estero.” L’effetto si è sentito anche sui mezzi pubblici: la metro ha toccato picchi di affluenza nelle ore serali, soprattutto nei giorni di semifinale e finale.
Asti Docg protagonista: calici arancioni e brindisi a ritmo di tennis
Fuori dal campo, il vero protagonista è stato l’Asti Docg, vino ufficiale delle Finals. Quest’anno il Consorzio ha voluto omaggiare Sinner con calici arancioni, il colore simbolo del campione. E la risposta dei tifosi è stata immediata: 7.000 calici venduti in sette giorni, diventati uno dei gadget più richiesti.
“Abbiamo scelto un dettaglio che parlasse di territorio e sport,” spiega Stefano Ricagno, presidente del Consorzio Asti Docg. “Cinque anni fa abbiamo legato il nostro nome al tennis d’élite, e oggi vediamo i frutti: questa è stata l’edizione con più partecipazione di sempre.” Un brindisi che parla italiano, insomma, e che rinsalda il legame tra Piemonte, vino di qualità e uno degli atleti più amati del momento.
Sport e territorio: un legame che funziona
L’immagine di Sinner con la bottiglia gigante di Asti Docg sul podio racconta bene questa collaborazione ormai solida tra sport e territorio. Da una parte il talento e la grinta del campione altoatesino, dall’altra la tradizione piemontese che si fa conoscere in tutto il mondo grazie a uno spumante simbolo.
“Questa collaborazione ci ha permesso di arrivare a un pubblico nuovo, più vasto e appassionato,” sottolinea Ricagno. Tra selfie con i calici arancioni e brindisi improvvisati nei bar attorno al Pala Alpitour, l’atmosfera era quella delle grandi occasioni.
Solo quando le luci si sono spente e la folla ha cominciato a defluire verso corso Sebastopoli, è diventato chiaro a tutti: Torino non è stata solo la cornice di una finale di tennis. Per una settimana, è stata la capitale italiana della passione sportiva – e del brindisi tricolore.
