Bruxelles, 13 dicembre 2025 – Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno sancito il 4 dicembre scorso un importante accordo sul cosiddetto pacchetto vini, una riforma strutturale che interessa diversi aspetti strategici del settore vitivinicolo comunitario. L’intesa, frutto di un negoziato serrato tra le istituzioni europee, mira a rilanciare un comparto oggi alle prese con sfide significative, come il calo dei consumi, la pressione sui prezzi e il mutamento delle preferenze alimentari dei consumatori.
Nuove norme per vini dealcolati e low-alcol
Nel dettaglio, il pacchetto introduce criteri definiti per l’etichettatura dei vini dealcolati e a basso contenuto alcolico, un segmento in costante espansione in Europa. La novità più rilevante riguarda l’uso della dicitura “alcohol-free” accompagnata da 0,0% per i prodotti con un tenore alcolico massimo di 0,05% vol., mentre i vini con almeno il 30% di riduzione alcolica rispetto al valore originario, ma con un grado pari o superiore a 0,5% vol., saranno etichettati come “alcohol reduced”. Questa scelta normativa elimina definitivamente l’uso del termine “low alcohol” per i vini parzialmente dealcolati, offrendo così maggiore chiarezza ai consumatori.
Fondi OCM e incentivi per la gestione produttiva
Un altro pilastro del pacchetto riguarda l’assetto produttivo dei vigneti europei. Per la prima volta, i fondi dell’Organizzazione Comune di Mercato (OCM) potranno finanziare anche le estirpazioni di vigneti, strumento considerato cruciale per affrontare la crisi di mercato dovuta a scorte eccessive e prezzi in calo, specie per i vini più economici. Il pacchetto fissa inoltre al 25% il tetto massimo di finanziamenti per distillazione e vendemmia verde, estende il termine per il reimpianto delle viti danneggiate, e introduce meccanismi di flessibilità per autorizzazioni ai nuovi impianti, accolti positivamente da produttori e sindacati.
Gli incentivi pubblici aumentano fino al 60%, con possibilità per gli Stati membri di aggiungere risorse supplementari fino al 30% per micro e piccole imprese, e fino al 20% per quelle di dimensioni maggiori. Inoltre, la durata dei progetti promozionali nei mercati potrà estendersi fino a nove anni, per garantire stabilità e consolidare il rapporto tra cantine e consumatori.
Sostegno all’enoturismo e rivoluzione digitale per l’etichettatura
Consapevole del peso crescente dell’enoturismo come volano economico per molte aree rurali, il pacchetto prevede finanziamenti dedicati a consorzi di tutela e organizzazioni di produttori (DOP e IGP) per promuovere attività enoturistiche, supportate dall’Unione Europea. Questa iniziativa è stata accolta con favore dal CEEV, che sottolinea come l’enoturismo trasformi il vino in un’esperienza culturale e sensoriale, rafforzando il legame diretto con il consumatore.
Infine, è previsto l’introduzione di un QR code armonizzato a livello europeo, noto come u-label, per l’etichettatura digitale dei vini. Questo simbolo unico consentirà di uniformare la comunicazione, facilitare il controllo e offrire informazioni dettagliate su ingredienti, valori nutrizionali e tracciabilità, senza gravare sul packaging né generare barriere linguistiche tra Stati membri.
Il pacchetto vino, negoziato e approvato dall’attuale Parlamento europeo guidato dalla Presidente Roberta Metsola, e dal Consiglio dell’Unione europea, attualmente presieduto dalla Danimarca, si configura come una strategia globale per sostenere e innovare un settore vitale per l’economia europea, in particolare per l’Italia, tra i principali produttori e esportatori mondiali.
