Antonio Spurio: la nuova guida della Cantina di Pitigliano porta innovazione e tradizione

Antonio Spurio: la nuova guida della Cantina di Pitigliano porta innovazione e tradizione

Antonio Spurio: la nuova guida della Cantina di Pitigliano porta innovazione e tradizione

Redazione Vinamundi

29 Ottobre 2025

Pitigliano, 5 giugno 2024 – Antonio Spurio è il nuovo direttore della Cantina di Pitigliano, storica cooperativa della Maremma toscana. La nomina è stata ufficializzata questa mattina nella sede di via San Michele e segna l’inizio di una nuova fase per la cooperativa, che punta a rafforzare il proprio ruolo nel mondo del vino, sia a livello locale che nazionale. Una scelta maturata dopo mesi di selezione interna, con l’obiettivo – spiegano dal consiglio – di “mettere insieme esperienza, legame con il territorio e capacità di guardare avanti”.

Antonio Spurio prende le redini della Cantina di Pitigliano

Agronomo, consulente e profondo conoscitore del territorio, Spurio porta con sé più di vent’anni di esperienza nel settore del vino. Nel suo percorso ci sono incarichi in aziende importanti, sia in Toscana che altrove, oltre a ruoli tecnici e istituzionali: è membro della Commissione Tecnica del Consorzio DOC Maremma Toscana, giudice del Vermentino Grand Prix e presidente di commissione per Valoritalia, ente di riferimento nelle certificazioni agroalimentari. “Prendere la direzione della Cantina di Pitigliano è per me un onore e una grande responsabilità”, ha detto Spurio nel suo primo incontro con i soci, ieri pomeriggio. “La Maremma è una terra che conosco e amo: voglio lavorare per rafforzare il legame tra soci, territorio e mercati, puntando su qualità, identità e innovazione”.

Tra tradizione e novità: cosa cambia

Fondata nel 1959, la Cantina di Pitigliano oggi riunisce oltre cento soci viticoltori. Produce vini che raccontano il territorio, la qualità e la sostenibilità: dal classico Bianco di Pitigliano DOC fino alle etichette più recenti. Con l’arrivo del nuovo direttore, la cooperativa vuole farsi più forte sui mercati nazionali e internazionali. Tra le priorità di Spurio c’è la valorizzazione delle denominazioni storiche – “Il Bianco di Pitigliano resta il nostro biglietto da visita”, ha spiegato – e il rinnovo dei processi produttivi e comunicativi. Sul tavolo anche un impegno più deciso verso la sostenibilità ambientale e sociale, un tema sempre più centrale negli ultimi anni.

Il direttore al centro della nuova fase

“Si apre una nuova fase”, ha detto il presidente della cooperativa, Paolo Lorenzo Spicci. “Il ruolo del direttore torna a essere fondamentale per la nostra struttura. Con Antonio vogliamo unire la tradizione al futuro, mantenendo la nostra identità ma con uno sguardo capace di affrontare le sfide del mercato globale e dell’innovazione”. Il consiglio ha sottolineato che la scelta è stata frutto di un percorso condiviso con i soci, molti presenti all’assemblea straordinaria convocata per l’occasione. “Abbiamo bisogno di una guida che sappia ascoltare e coinvolgere”, ha aggiunto Spicci.

La Maremma, un’identità da difendere

Da più di sessant’anni la Cantina di Pitigliano è un punto di riferimento per la viticoltura della Maremma meridionale. I vigneti dei soci si stendono tra le colline tufacee intorno al borgo, in un paesaggio fatto di filari ordinati e casali in pietra. “Qui la vite fa parte della nostra storia”, racconta Mario Bianchi, socio dal 1982. “Ogni vendemmia è diversa, ma il senso di appartenenza resta sempre lo stesso”. Con il nuovo direttore, la cooperativa conferma l’impegno a far conoscere la Maremma come terra di vini autentici e di qualità.

Le sfide e le prospettive per il futuro

Il mondo del vino toscano oggi deve affrontare sfide importanti: dalla competizione internazionale ai cambiamenti del clima, passando per i nuovi gusti dei consumatori. “Serve sapersi adattare”, ammette Spurio. “Ma senza mai dimenticare da dove veniamo”. Nei prossimi mesi, sotto la sua guida, sono in programma incontri con i soci, tavoli tecnici su sostenibilità e innovazione, nuove strategie di vendita. La Cantina guarda avanti, forte di una storia lunga più di sessant’anni e della fiducia rinnovata nella sua squadra.

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