Andrea Rossi: la nuova leadership di A.VI.TO che promette innovazione e cambiamento

Andrea Rossi: la nuova leadership di A.VI.TO che promette innovazione e cambiamento

Andrea Rossi: la nuova leadership di A.VI.TO che promette innovazione e cambiamento

Redazione Vinamundi

29 Ottobre 2025

Firenze, 10 giugno 2024 – Questa mattina, nel cuore del Chianti, al Castello di Fonterutoli, Andrea Rossi è stato eletto nuovo presidente di A.VI.TO., l’Associazione Vini Toscani DOP e IGP. Rossi, nato nel 1971, prende il posto di Francesco Mazzei, che ha guidato l’associazione dal 2019. Un cambio al vertice che arriva in un momento delicato per il mondo del vino toscano e italiano.

Andrea Rossi guida A.VI.TO.: le prime parole da presidente

«È un grande onore poter rappresentare le denominazioni vitivinicole toscane», ha detto Rossi subito dopo l’elezione, ringraziando sia l’assemblea sia il suo predecessore. Ha poi sottolineato le difficoltà che il settore sta attraversando: tra mercati internazionali incerti, tensioni geopolitiche e nuove regole europee. «Sarà una sfida dura, ma il vino toscano ha tutto per affrontarla meglio di altri territori italiani, grazie al dialogo e al confronto aperto».

Mazzei traccia il bilancio e parla della Toscana del vino

Il presidente uscente, Francesco Mazzei, ha ricordato le difficoltà superate negli ultimi anni: «Dalla pandemia in poi abbiamo affrontato momenti difficili, ma siamo sempre stati protagonisti nelle trattative e nelle decisioni che riguardano il mercato». Ha espresso fiducia nel nuovo presidente e ha ribadito il ruolo centrale della Toscana: «L’associazione non è solo regionale, ma ha peso a livello nazionale. La Toscana è tra le prime regioni in Italia per i prodotti certificati».

Secondo l’Osservatorio Ismea-Qualivita, il settore dei Vini DOP IGP in Toscana vale oggi 1,164 miliardi di euro. La regione conta ben 58 denominazioni tra DOP e IGP, seconda solo al Veneto. Nel 2024 la produzione si attesta intorno a 260 milioni di bottiglie, con quasi 60.000 ettari di vigneti e più di 6.000 imprese coinvolte.

A.VI.TO., la voce unita del vino toscano

Nata nel 2016, A.VI.TO. è la prima realtà che unisce la vitivinicoltura toscana di qualità. Al suo interno ci sono 24 Consorzi di tutela, dai grandi nomi come Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano e Chianti Classico, fino a realtà in crescita come i vini delle Colline Lucchesi e della Maremma Toscana. L’associazione è il punto di riferimento unico per le istituzioni regionali e nazionali, con l’obiettivo di proteggere e valorizzare il patrimonio enologico della Toscana.

Andrea Rossi, tra vino e politica: il profilo del neo presidente

Originario di Montepulciano, Rossi guida da poco il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano per il terzo mandato consecutivo. Laureato in Scienze Economiche e Bancarie all’Università di Siena, è anche a capo della cooperativa Vecchia Cantina di Montepulciano, la più grande della zona. Fa parte del board di Federdoc e ha una lunga esperienza in amministrazione pubblica: è stato sindaco di Montepulciano per due mandati (2009-2019). Durante quegli anni ha creato il “Sistema Montepulciano”, un modello di gestione condivisa riconosciuto a livello nazionale.

Con Equalitas, Rossi ha fatto diventare il Vino Nobile la prima denominazione certificata per sostenibilità. Recentemente, il Consorzio è stato preso come esempio per la sicurezza sul lavoro nel settore. «Metterò a disposizione dell’associazione tutto quello che ho imparato», ha detto ai colleghi durante l’assemblea.

Le sfide che attendono il vino toscano

Ora il settore deve guardare avanti. Tra le priorità ci sono la tenuta sui mercati esteri, le nuove norme europee sulla sostenibilità e la difesa delle denominazioni dalle imitazioni. «Solo restando uniti e parlando chiaro potremo proteggere il valore del nostro lavoro», ha rimarcato Rossi.

Tra i consorzi di A.VI.TO. ci sono nomi come Bolgheri, Chianti Colli Fiorentini, Morellino di Scansano, Vernaccia di San Gimignano, oltre ai vini delle Terre di Pisa e della Valdichiana. Un quadro che racconta la varietà e la forza del vino toscano.

La giornata si è chiusa con un brindisi tra i filari del Castello di Fonterutoli. Un gesto semplice, quasi simbolico, che segna l’inizio di un nuovo capitolo per l’associazione e per tutto il mondo del vino toscano.

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