Ampelio Bucci: il pioniere del Verdicchio ci lascia, ma il suo legato vive

Ampelio Bucci: il pioniere del Verdicchio ci lascia, ma il suo legato vive

Ampelio Bucci: il pioniere del Verdicchio ci lascia, ma il suo legato vive

Redazione Vinamundi

22 Agosto 2025

Il mondo del vino e della cultura enologica piange la scomparsa di Ampelio Bucci, un imprenditore visionario che ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama vitivinicolo italiano. Venuto a mancare il 21 agosto 2025, all’età di 89 anni, il suo lascito di eleganza, passione e innovazione continuerà a vivere nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e di apprezzare il suo lavoro. Bucci è stato un pioniere nel far riscoprire il Verdicchio, un vitigno autoctono marchigiano, trasformandolo in un simbolo di qualità e longevità.

Le origini di un innovatore

Ampelio Bucci nacque nel 1936 a Montecarotto, una località storica delle Marche, rinomata per la sua tradizione vitivinicola. Dopo aver conseguito la laurea in Economia all’Università Bocconi di Milano, intraprese un percorso professionale nel mondo della moda e del design, dove dimostrò un notevole talento creativo. Tuttavia, il richiamo delle sue origini agricole si rivelò irresistibile e, negli anni, Bucci decise di tornare a Montecarotto, trasformando la storica Villa Bucci in un’azienda vinicola di riferimento.

Senza alcuna formazione enologica formale, la sua energia e visione innovativa furono fondamentali per riportare alla ribalta il Verdicchio dei Castelli di Jesi, un vino precedentemente sottovalutato e confinato a una produzione di massa. Bucci si dedicò a studiare e comprendere le potenzialità di questo vitigno, dando vita a un nuovo corso per la viticoltura marchigiana.

La riscoperta del Verdicchio

Sotto la guida di Ampelio Bucci, il Verdicchio non solo fu rivalutato, ma trasformato in un simbolo di qualità. Le sue scelte audaci portarono a:

  1. Produzione di vini destinati a una lunga maturazione: contrariamente alla tradizione che voleva il Verdicchio consumato giovane.
  2. Espressione di complessità e ricchezza aromatica: i vini di Villa Bucci si affermarono rapidamente come alcuni dei migliori al mondo.
  3. Riconoscimenti prestigiosi: il Verdicchio Classico Superiore 2019 conquistò il secondo posto nella lista dei migliori vini bianchi stilata dalla rivista Wine Enthusiast.

Bucci non si limitò a produrre vini di alta qualità, ma si impegnò anche a educare i consumatori e gli esperti del settore sull’importanza e le potenzialità del Verdicchio, contribuendo a un vero e proprio rinascimento di questa varietà.

Il passaggio di testimone

Nel luglio 2024, Ampelio Bucci decise di passare le redini di Villa Bucci alla famiglia Veronesi, legata al gruppo Oniverse, con l’intento di garantire un futuro solido e sostenibile alla cantina. Bucci rimase attivo come consigliere esterno, dimostrando la sua dedizione per la continuità aziendale.

Questo passaggio non rappresentò solo un cambio di gestione, ma anche un’opportunità per continuare a promuovere il Verdicchio e far crescere la reputazione di Villa Bucci, mantenendo saldi i legami con il territorio e la tradizione vitivinicola marchigiana.

Una visione celebrata

La figura di Ampelio Bucci è stata recentemente celebrata in un nuovo libro, “Villa Bucci”, scritto dalla giornalista e scrittrice Cinzia Benzi. Quest’opera non è solo un tributo alla carriera di Bucci, ma anche una raccolta di memorie, fotografie evocative e testimonianze di chi ha avuto l’opportunità di lavorare con lui. Il libro include contributi di chef stellati e un Master of Wine, che testimoniano l’impatto duraturo di Bucci nel panorama enogastronomico.

La pubblicazione di questo libro rappresenta un modo per mantenere viva la sua eredità e per ispirare le future generazioni di viticoltori. Ampelio Bucci ha dimostrato che, con passione e dedizione, è possibile trasformare un sogno in realtà e contribuire in modo significativo alla valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti.

In un momento in cui il mondo del vino affronta sfide significative, il lavoro di Ampelio Bucci rimane un esempio luminoso di come innovazione e tradizione possano intrecciarsi per creare qualcosa di veramente speciale. La sua scomparsa segna la fine di un’era, ma la sua visione e il suo impegno per l’eccellenza continueranno a ispirare chiunque si avvicini al mondo del vino e della viticoltura.

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