Cucina

Alcuni abbinamenti tra vino e cibo sembrano impossibili, ma è davvero così?

Trovare la bottiglia giusta per accompagnare certe pietanze può sembrare una battaglia persa in partenza, ma a volte basta uscire un po’ dagli schemi per risolvere il problema

Il vino si presta bene ad accompagnare svariati alimenti, dalle carni rosse (che si sposano bene con un bel rosso) al pesce (che di solito predilige il bianco), senza dimenticarsi della pizza, della pasta al pesto e dei formaggi erborinati. Ci sono però alcuni cibi che sembra davvero impossibile riuscire ad abbinare alla bevanda. Chi ci prova si trova spesso ad avere a che fare con un mix di sapori poco gradevole e impara a proprie spese che talvolta è meglio evitare di stappare una bottiglia buona e limitarsi all’acqua. Non mancano però le persone che scelgono di perseverare, certe di poter trovare la varietà di vino giusta per ogni pietanza. In questo articolo proveremo a dare fiducia a questi sognatori e a rivalutare alcuni dei cosiddetti abbinamenti impossibili.

Esiste il vino giusto per accompagnare i carciofi?

Quando si parla di abbinamenti impossibili tra cibo e vino, i carciofi sono uno dei primi alimenti che balzano in mente. Sono amarognoli a causa della cinarina, un polifenolo derivato dall’acido caffeico che può anche accentuare la parte tannica del vino e rendere il suo sapore metallico o dolciastro (in alcuni casi può persino sovrastarlo). I vini rossi corposi sono quindi da evitare, tuttavia è possibile fare dei tentativi con alcuni bianchi giovani e freschi, come il Vermentino sardo e il Frascati del Lazio.

Un piatto a base di carciofi | Pixabay @Miguel Angel NR – Vinamundi.it

Se queste soluzioni possono andare bene per le ricette a base di carciofi, quando si tratta di mangiare quest’ultimi crudi (al massimo conditi con olio e limone) il discorso cambia. Per far fronte a questa sfida è necessario armarsi di una bottiglia piena di vino bianco acido e agrumato, con un po’ di residuo zuccherino e un grado alcolico basso. Un Riesling della Mosella potrebbe rappresentare un’ottima soluzione.

Secondo round: il vino contro i finocchi

Un altro ortaggio difficile da abbinare al vino è il finocchio. In questo caso è la presenza del composto aromatico anetolo a creare dei problemi. Questo composto organico è presente anche nell’anice verde e nel basilico ed è il principale responsabile degli odori caratteristici di queste piante. Trovare un vino capace di abbinarsi bene ai piatti a base di finocchio è complicato, ma qualche possibile soluzione esiste. Gli esperti consigliano di prediligere i vini bianchi leggeri e aromatici, capaci di esaltare la delicatezza dell’ortaggio. Per esempio lo Chardonnay non barricato si sposa bene con i finocchi al forno, mentre per accompagnare quelli crudi è meglio orientarsi sul Prosecco.

Il boss finale: il gelato

Dulcis in fundo, è arrivato il momento di parlare del gelato, un dolce notoriamente difficile da abbinare al vino. L’esistenza di tanti gusti e tipologie diverse non aiuta, ma in generale trovare una bottiglia capace di accompagnare bene questo dessert può essere un’impresa tosta. Ancora più del gusto è il freddo il vero ostacolo: le basse temperature rendono il palato poco sensibile, il che rischia di togliere ogni gusto al vino. La strategia migliore consiste nel servire il gelato dopo averlo lasciato fuori dal frigorifero per un po’, stando però attenti a non farlo sciogliere. È poi importante poi capire come esaltare il gusto al meglio: se i gelati alla frutta e i sorbetti si abbinano bene ai vini dolci (come il Moscato giallo), quelli a base di crema vogliono un vino liquoroso (il Madeira può andar bene).

Per quanto alcuni alimenti siano più difficili da abbinare al vino rispetto ad altri, di imprese davvero impossibili non sembrano essercene, soprattutto per chi prova a uscire fuori dagli schemi classici e non ha paura di fare qualche esperimento un po’azzardato.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing

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