
Addio a Gianfranco Soldera: un maestro del vino che ha segnato la storia
Il 16 febbraio 2019, il mondo del vino ha subito una perdita incolmabile con la scomparsa di Gianfranco Soldera, fondatore dell’Azienda Case Basse a Montalcino. Questo tragico evento ha colpito non solo gli appassionati di vino, ma anche tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo. Alle 10:30 del mattino, tra le sue amate vigne, il cuore di un grande amico e produttore ha smesso di battere, lasciando un vuoto profondo nella comunità vitivinicola italiana.
Montalcino: un territorio unico
Montalcino, un comune dalla storia antichissima nella provincia di Siena, è famoso per la sua bellezza e per la produzione di Brunello di Montalcino, considerato uno dei migliori vini rossi al mondo. Questo vino è prodotto esclusivamente con uve Sangiovese Grosso e ha ricevuto la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (D.O.C.G.) dal 1980. La combinazione di un terreno fertile e un clima favorevole rende Montalcino un luogo ideale per la coltivazione della vite.
La vita di Gianfranco Soldera
Gianfranco Soldera è nato a Treviso il 29 gennaio 1937, in una famiglia profondamente legata alla tradizione vitivinicola. Cresciuto tra le passioni di suo padre, Eugenio, per il buon vino, e di sua madre, Rosaria, per la cucina, Gianfranco ha sviluppato fin da giovane un amore per il vino. Dopo un’infanzia segnata dalla guerra, si trasferì a Milano, dove intraprese una carriera come intermediario finanziario. Tuttavia, nel 1972, il richiamo della terra lo portò a Montalcino, dove scoprì un terreno abbandonato che avrebbe trasformato nell’iconica Azienda Case Basse.
Negli anni, Gianfranco ha dedicato tempo e risorse per far crescere la sua azienda. Ecco alcuni momenti salienti della sua carriera:
- 1975: Produzione del primo vino, che ha subito conquistato gli intenditori.
- 1997: Trasferimento definitivo a Montalcino con la famiglia, consolidando il legame con la terra.
- 2001: Costruzione della cantina, un capolavoro di architettura funzionale, che si sviluppa per 23 metri sotto terra.
L’eredità di Gianfranco Soldera
La vita di Gianfranco è stata segnata anche da sfide significative. Nel 2012, la sua cantina subì un grave danno a causa di un atto doloso, perdendo 626 hectolitri di vino. Nonostante questa difficoltà, Gianfranco decise di uscire dal Consorzio del Brunello, mantenendo la qualità e l’integrità del suo prodotto. La sua filosofia di produzione era chiara: “Il vino si fa in vigna, non in cantina.”
Gianfranco Soldera non era solo un produttore di vino, ma un uomo di grande saggezza. Le sue parole, come “Le viti devono soffrire, non vanno concimate,” continuano a risuonare tra le vigne di Case Basse. Ogni incontro con lui era un’opportunità per apprendere e riflettere sulla vita, sull’amore per la natura e sulla passione per il vino.
La sua vita si è tragicamente spezzata il 16 febbraio 2019, dopo un intervento chirurgico. Un malore improvviso lo ha colto di sorpresa mentre si trovava in auto. Nonostante i tentativi di rianimazione, il cuore di Gianfranco ha smesso di battere, lasciando un segno indelebile nella sua famiglia e in tutti coloro che hanno condiviso con lui la passione per il vino.
Il giorno dopo la sua morte, il 17 febbraio 2019, amici e colleghi si sono riuniti per rendere omaggio a un uomo che ha dedicato la sua vita alla terra, al vino e alla sua famiglia. Montalcino e il mondo del vino hanno perso un’icona, ma l’eredità di Gianfranco Soldera vive attraverso i vini che ha creato e le vite che ha toccato.