Addio a Beppe Vessicchio: il direttore d’orchestra che ha unito musica e vino

Addio a Beppe Vessicchio: il direttore d'orchestra che ha unito musica e vino

Addio a Beppe Vessicchio: il direttore d'orchestra che ha unito musica e vino

Redazione Vinamundi

24 Novembre 2025

Roma, 24 novembre 2025 – Beppe Vessicchio, il celebre direttore d’orchestra che ha lasciato un segno indelebile nella musica italiana, è scomparso nei giorni scorsi a 69 anni. Il suo addio lascia un vuoto profondo, non solo nel mondo dello spettacolo. Amato dal pubblico, Vessicchio ha sempre unito la sua passione per la musica a quella per il vino e il cibo, dando vita a progetti originali che hanno fatto dialogare mondi lontani.

Musica e vino, un legame che parla a tutti

Ci sono tantissime possibilità per mettere in relazione la musica con il cibo e il vino, perché sono argomenti di cui le persone parlano ogni giorno”, raccontava Vessicchio in una video intervista a WineNews qualche anno fa. Parole che oggi sembrano un vero testamento, sia artistico che personale. Il maestro – riconoscibile dalla barba bianca e dal sorriso ironico – ha diretto più di venti edizioni del Festival di Sanremo, lo “Zecchino d’Oro” e “Amici” di Maria De Filippi. Un volto conosciuto e amato da milioni di italiani.

Una vita tra palchi e grandi nomi

Nel corso della sua lunga carriera, Vessicchio ha lavorato con alcuni tra i più grandi nomi della canzone italiana: Edoardo Bennato, Peppino di Capri, Gino Paoli, Ornella Vanoni, Avion Travel, Alexia, Fiordaliso, Ivana Spagna, Andrea Bocelli, Roberto Vecchioni, Zucchero, Elio e le Storie Tese, Max Gazzè, Mario Biondi. Un elenco che racconta la sua capacità di attraversare generi e generazioni con discrezione e maestria. “Era uno di quelli che sapeva ascoltare”, ha ricordato ieri un musicista dell’orchestra Rai, “e faceva sentire tutti parte di qualcosa”.

Musikè Vini: la musica che cresce in cantina

C’è un lato meno conosciuto di Beppe Vessicchio: la sua passione per il vino. Con l’imprenditore Riccardo Iacobone ha dato vita a Musikè Vini, la prima cantina in Abruzzo che fa maturare il vino accompagnandolo con la musica. Il metodo, chiamato FreMan, utilizza frequenze sonore precise durante l’affinamento per modificare i legami chimici del vino e renderlo più equilibrato. “Credeva davvero che le vibrazioni musicali potessero influenzare il gusto”, spiega Iacobone al telefono.

Nella cantina abruzzese sono nate così le “composizioni vinicole” Sesto Armonico: etichette come Montepulciano e Trebbiano d’Abruzzo, pensate non solo per il mercato ma anche per sostenere la nascita di un’accademia musicale e la creazione di un’orchestra giovanile. Un modo concreto per restituire qualcosa ai ragazzi, seguendo lo spirito generoso del maestro.

Tra vigne e note, una sperimentazione unica

Il metodo di Vessicchio non si è fermato all’Abruzzo. In passato aveva già sperimentato con diverse varietà come Barbera, Asprinio, Negroamaro e Grecanico, studiando l’effetto delle onde sonore sulla maturazione dei vini. Una vera e propria ricerca “agro-musicale”, come la chiamava lui con una battuta: “Sopra l’Arno Beppe, sotto l’Arno è Peppe”. Un modo per sottolineare la sua doppia anima, napoletana e fiorentina, ma anche la leggerezza con cui affrontava temi complessi.

Un’eredità che va oltre la musica

Oggi, mentre amici e colleghi si stringono attorno alla famiglia, resta il ricordo di un uomo capace di innovare senza mai perdere il contatto con la gente. “Non era solo un direttore d’orchestra”, ha detto ieri Max Gazzè durante una pausa delle prove, “ma uno che sapeva guardare lontano”. Forse è proprio qui che sta la forza della sua eredità: nel saper unire mondi diversi – musica, vino, giovani – con naturalezza e curiosità.

La cantina Musikè Vini continuerà a produrre i suoi vini “accordati”, come li chiamava il maestro. E chissà, forse tra le botti risuonerà ancora qualche sua nota.

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