A tavola con il nobile: come la competizione rivitalizza la tradizione culinaria

A tavola con il nobile: come la competizione rivitalizza la tradizione culinaria

A tavola con il nobile: come la competizione rivitalizza la tradizione culinaria

Redazione Vinamundi

1 Settembre 2025

Montepulciano, una delle gemme del Rinascimento toscano, è famosa non solo per il suo vino Nobile, ma anche per la sua ricca tradizione gastronomica. Qui, il patrimonio culinario si intreccia con eventi popolari che celebrano l’identità culturale del territorio. In questo contesto, il concorso “A Tavola con il Nobile” si erge come un faro per la comunità, dando vita a una sana competizione tra le contrade di Montepulciano, che si sfidano in cucina per portare in tavola le ricette più autentiche e gustose.

Un evento atteso per la comunità

La manifestazione, promossa dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e dal Magistrato delle Contrade, è diventata un appuntamento annuale atteso. Quest’anno si svolgerà il 31 agosto, in concomitanza con il celebre Bravìo delle Botti. Questo evento, giunto alla 51° edizione, vede le contrade – Cagnano, Collazzi, Le Coste, Gracciano, Poggiolo, San Donato, Talosa e Voltaia – impegnate in una gara di spinta di botti di circa 80 kg, che culmina in una festosa celebrazione nella splendida Piazza Grande.

Riscoprire le ricette tradizionali

Il concorso “A Tavola con il Nobile” ha come obiettivo principale quello di riscoprire e valorizzare le ricette tradizionali, creando un legame profondo tra le generazioni più giovani e quelle più esperte. La partecipazione attiva delle contrade non solo mette in risalto il talento culinario locale, ma contribuisce anche a preservare l’eredità gastronomica di Montepulciano. Quest’anno, il tema del concorso era “La pasta ripiena e la sua farcia”, e i risultati sono stati entusiasmanti:

  1. Cagnano con la ricetta “Ventagli di trippa e pecorino” (1° posto)
  2. Collazzi con i “Ravioli del cacciatore” (2° posto)
  3. San Donato con i “Girasoli di Peposo” (3° posto)

Questi piatti, preparati con ingredienti freschi e locali, saranno disponibili per tutti i visitatori durante le cene conviviali organizzate dalle contrade, trasformando Montepulciano in un palcoscenico di sapori e tradizioni.

Celebrare il Vino Nobile e la comunità

Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, sottolinea l’importanza di questo premio: “Un premio che diventa sempre più importante per l’intera comunità, in grado di coinvolgere tante persone che durante l’anno studiano in cucina recuperando la tradizione”. La manifestazione non rappresenta solo un momento di competizione culinaria, ma è anche un’occasione per celebrare il Vino Nobile, simbolo indiscusso del territorio, e per coniugare la tradizione gastronomica con eventi storici come il Bravìo delle Botti.

Nel corso degli anni, il concorso ha permesso il recupero di oltre 200 ricette tradizionali, riportando alla luce il lavoro delle massaie locali e garantendo che le tecniche culinarie ancestrali non vadano perdute. Montepulciano, come attestato da storici e scrittori, è da sempre legata al suo vino. Celebri cantori del passato, come Sante Lancerio e Francesco Redi, hanno esaltato le virtù del Vino Nobile, descrivendolo come “perfettissimo” e “Re di ogni vino”. Queste affermazioni non solo attestano la qualità del prodotto, ma anche il suo ruolo centrale nella vita sociale e culturale della comunità.

In conclusione, la tradizione culinaria di Montepulciano non è solo una questione di ricette, ma un vero e proprio sistema di valori che unisce le persone, le famiglie e le generazioni. Il concorso “A Tavola con il Nobile” rappresenta un’opportunità per le nuove leve di apprendere dai più esperti, garantendo che la cultura gastronomica di Montepulciano continui a prosperare e ad evolversi. In un’epoca in cui la globalizzazione tende a uniformare le tradizioni, eventi come quello di Montepulciano diventano cruciali per preservare l’identità culturale e gastronomica di un territorio. La competizione, quindi, non è fine a se stessa, ma si trasforma in un momento di crescita, di scambio e di rinnovamento, dove il passato e il futuro si incontrano a tavola, uniti dalla passione per il buon cibo e il buon vino.

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