
Custodi di vitigni: il progetto premiato dall'OIV che celebra la biodiversità del vino
Il libro “100 custodi per 100 vitigni, la biodiversità viticola in Italia” ha recentemente ricevuto il prestigioso Premio OIV 2025 nella categoria Viticoltura, conferito dall’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV). Questo riconoscimento celebra non solo l’opera di GRASPO, l’associazione che ha dato vita al volume, ma sottolinea anche l’importanza della biodiversità viticola italiana, un patrimonio inestimabile a rischio di estinzione.
Un viaggio lungo 100.000 km
Il libro è il risultato di un ambizioso progetto che ha coperto un percorso di 100.000 km in tutta Italia, raccogliendo informazioni su 100 vitigni rari e oltre 100 microvinificazioni. La missione principale è chiara: salvaguardare la biodiversità viticola italiana, un compito che richiede impegno e passione. Con oltre 100 custodi coinvolti, tra viticoltori, ricercatori e appassionati, il progetto ha creato una rete di conoscenze e pratiche che si estende da nord a sud, dal Veneto alla Sicilia.
Aldo Lorenzoni, fondatore di GRASPO e coautore del libro, ha affermato: “Con questo libro apriamo una finestra importante sul ricchissimo patrimonio ampelografico italiano, valorizzando non solo i vitigni ma soprattutto le persone che li custodiscono”. Queste parole riassumono l’essenza del volume, che è non solo un’opera scientifica, ma anche un tributo a coloro che dedicano la propria vita alla preservazione di queste varietà.
Un racconto scientifico e umano
Il libro si presenta come un vero e proprio viaggio attraverso le diverse regioni italiane, dalla Valle d’Aosta all’Etna, intrecciando descrizioni tecniche e narrazioni personali. Ogni scheda vitigno è arricchita da storie di custodi che hanno fatto della salvaguardia del proprio patrimonio agricolo una missione personale. Si tratta di uomini e donne che, con passione e tenacia, si dedicano a mantenere viva un’eredità agricola fragile ma fondamentale per la biodiversità.
Il lavoro di GRASPO non si limita alla sola identificazione genetica dei vitigni, ma include anche attività di ricognizione territoriale, prelievi di materiale vegetale e studi approfonditi. Grazie a queste ricerche, sono state scoperte 15 nuove varietà di uva, un risultato che testimonia l’impatto concreto e tangibile della ricerca condotta dall’associazione.
Un riconoscimento all’eccellenza tecnico-scientifica
La Giuria dei Premi OIV, composta da esperti internazionali, ha valutato l’opera considerando l’eccellenza tecnica, la qualità divulgativa e la rilevanza per il settore vitivinicolo. A far la differenza è stato l’approccio territoriale e partecipativo che caratterizza il libro: ogni vitigno è legato a un territorio specifico, a un’azienda e a una storia umana. Questo legame profondo con il territorio arricchisce il contenuto del libro e sottolinea l’importanza della connessione tra le varietà di uva e le comunità locali che le custodiscono.
La biodiversità viticola italiana è sotto minaccia a causa della globalizzazione e della standardizzazione della produzione. In questo contesto, il lavoro di GRASPO emerge come un faro di speranza, proponendosi di sensibilizzare produttori e consumatori sull’importanza di preservare le varietà locali e promuovere un consumo più consapevole e responsabile.
L’importanza della biodiversità
Il patrimonio viticolo italiano è uno dei più ricchi al mondo, con oltre 500 varietà di uva autoctone. Tuttavia, molte di queste varietà sono poco conosciute e rischiano di scomparire. La salvaguardia della biodiversità viticola non è solo una questione di conservazione, ma anche di sostenibilità. Un ecosistema sano e diversificato è fondamentale per la resilienza delle coltivazioni e la qualità dei vini.
Il libro di GRASPO si inserisce perfettamente in questo quadro, offrendo un contributo significativo alla conoscenza e alla valorizzazione delle varietà locali. La sua pubblicazione rappresenta un passo importante verso una maggiore consapevolezza riguardo alla biodiversità e alla necessità di proteggere le nostre radici.
In un’epoca in cui la crisi climatica e le sfide economiche mettono a rischio la viticoltura tradizionale, opere come “100 custodi per 100 vitigni” celebrano un passato ricco di tradizioni e si fanno promotrici di un futuro che abbraccia la diversità e l’innovazione. La valorizzazione dei vitigni rari è dunque un atto d’amore verso la terra e verso le generazioni future, un invito a scoprire e apprezzare la ricchezza del patrimonio vitivinicolo italiano.