
Vendemmia 2023: il Sud in crescita mentre il Centro-Nord frena
La vendemmia è un evento di grande rilevanza nel panorama agricolo italiano, rappresentando non solo un’importante opportunità economica ma anche un momento di celebrazione culturale. Con l’avvicinarsi della stagione di raccolta, l’attenzione si concentra su come le condizioni climatiche e ambientali influenzeranno il raccolto di quest’anno. L’Accademia Italiana della Vite e del Vino ha recentemente pubblicato un’analisi dettagliata, aggiornando le stime al 3 agosto 2025. Le prime indicazioni suggeriscono un leggero calo nel Centro-Nord e un rialzo al Sud, riflettendo le differenze climatiche e le pratiche agronomiche adottate.
Le previsioni per il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia
Il Veneto, rinomato per la sua produzione vitivinicola, ha registrato temperature superiori alla media nei mesi di marzo e giugno, con una piovosità simile a quella del 2024. Le varietà precoci saranno raccolte a partire dalla fine di agosto, con una produzione leggermente superiore e una buona qualità attesa. Nel Friuli-Venezia Giulia, la situazione è favorevole, nonostante un maggio piovoso. La raccolta delle varietà resistenti inizierà a Ferragosto, seguita dal Pinot Grigio verso il 20 agosto. La Glera, chiave per il Prosecco, sta recuperando con un ritardo di invaiatura, mentre la Ribolla mostra un anticipo significativo.
Trentino Alto-Adige e Nord-Ovest: buone notizie
Il Trentino Alto-Adige si distingue per un clima che ha permesso un buono stato vegetativo delle vigne. Le stime di produzione indicano un leggero aumento del 2-3% rispetto al 2024, grazie alla limitata incidenza di danni da peronospora. Anche nel Nord-Ovest, in Piemonte, Liguria e Lombardia, la primavera è stata caratterizzata da piogge abbondanti, ma una gestione fitosanitaria efficace ha contenuto i danni. Si prevede una vendemmia anticipata di circa 10 giorni rispetto al 2024, ma con una riduzione produttiva stimata del 10-15%.
Centro Italia e Sud Italia: situazioni contrastanti
In Centro Italia, regioni come Marche, Emilia-Romagna e Abruzzo hanno registrato un andamento più freddo in primavera, causando ritardi nello sviluppo delle viti. Tuttavia, si prevedono aumenti produttivi per alcune varietà, come il Lambrusco e il Verdicchio, mentre si stimano cali per il Pignoletto e l’Ancellotta. In Toscana, le temperature di inizio anno sono state tra le più alte degli ultimi 70 anni, con stime per il Sangiovese che indicano una produzione inferiore rispetto al 2024, con avvio della vendemmia a metà agosto.
Al Sud, la situazione è nettamente più positiva. In Puglia, Basilicata e Calabria, il clima ideale ha favorito un germogliamento sano, con assenza di malattie fungine e una produzione stimata in aumento del 20% rispetto agli anni precedenti. Le operazioni di raccolta per le varietà precoci inizieranno già nei primi giorni di agosto, seguite dalle uve autoctone. La vendemmia si preannuncia di ottima qualità, con vigneti in buona salute e carichi equilibrati.
Sicilia e Sardegna: differenze regionali
In Sicilia, le previsioni variano da zona a zona. Nella parte nord-occidentale, si segnala un clima stabile con una leggera crescita della produzione, mentre nel sud-occidentale il germogliamento è in ritardo e la pressione di peronospora è più aggressiva. Sull’Etna, le vendite potrebbero subire perdite significative. In Sardegna, la situazione è positiva: l’inverno mite e le abbondanti piogge primaverili hanno contribuito a un buon sviluppo vegetativo, con una stima di incremento del 5% della produzione rispetto alla media triennale.
Il presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, Rosario Di Lorenzo, sottolinea l’importanza di monitorare il clima durante la fase finale di maturazione, essenziale per determinare la qualità e la quantità delle uve. La varietà di esperienze e competenze degli accademici coinvolti nell’elaborazione delle stime offre un quadro ricco e articolato, riflettendo la complessità della viticoltura italiana.
Le stime sull’andamento della vendemmia 2025 ci offrono un’interessante panoramica delle potenzialità e delle sfide che il settore vitivinicolo italiano dovrà affrontare. Da un lato, il Sud mostra segni di crescita robusta, mentre il Centro-Nord deve affrontare difficoltà legate a condizioni climatiche sfavorevoli. La vendemmia, quindi, non è solo una questione di quantità, ma anche di qualità, con il lavoro degli agricoltori e dei viticoltori che giocherà un ruolo fondamentale nel determinare il successo di quest’anno.