
Morando avverte: dazi al 15% mettono in difficoltà i vini popolari, ma non i luxury
Franco Morando, direttore della tenuta vinicola Montalbera, ha lanciato un allarme riguardo ai potenziali dazi del 15% sui vini provenienti dall’Europa, in particolare dall’Italia. Questi dazi potrebbero avere conseguenze significative per il settore vinicolo, costringendo i produttori a fronteggiare una nuova sfida. Morando ha analizzato le implicazioni di tali misure e la loro incidenza sulle diverse fasce di mercato.
In attesa di un accordo tra Stati Uniti e Unione Europea, il mondo del vino osserva con trepidazione l’evoluzione della situazione. Secondo Morando, i vini di fascia “popular”, che si collocano in un range di prezzo franco cantina tra i 3 e i 6 euro, sono quelli che rischiano di subire il colpo più duro. Questi vini, una volta inclusi i costi di trasporto, dazi e ricarichi, raggiungono un prezzo al dettaglio che non supera i 13 dollari a bottiglia. Morando è chiaro: “Sono meno soggetti a rischio invece la fascia luxury”, che include vini di alta gamma con prezzi ben superiori.
il rischio per i vini popular
La preoccupazione principale di Morando non è solo la perdita di vendite, ma anche il cambiamento nei gusti dei consumatori. “Con dazi al 15%, perderemo una fascia di consumo importante. L’effetto moltiplicatore porterà questi vini fuori dal segmento”, ha dichiarato. La competizione con i vini argentini e cileni, che potrebbero guadagnare mercato a causa di questi dazi, rappresenta un rischio concreto. Morando avverte: “L’aspetto che mi preoccupa, forse più dei dazi, è il cambio dei gusti del consumatore verso altri vini. Perché poi diventa difficile ritornare indietro”.
l’importanza del dialogo commerciale
Il direttore di Montalbera sottolinea l’importanza di evitare guerre commerciali, avvertendo che l’intera filiera, fino ad arrivare al consumatore finale, ne risentirebbe. “Parlare, chiarirsi, sono le parole chiave”, afferma, evidenziando la necessità di un dialogo costruttivo per valorizzare il made in Italy e le produzioni vinicole uniche del nostro Paese. La sua posizione è chiara: le politiche commerciali aggressive non solo danneggiano i produttori, ma possono anche portare a un aumento dell’inflazione che colpirebbe i consumatori.
Morando propone anche soluzioni alternative per fronteggiare l’impatto dei dazi. Ecco alcune delle sue proposte:
- Diversificazione del portfolio di vendita verso mercati emergenti.
- Sfruttare opportunità in mercati come Cina e Giappone, in rapida crescita.
- Continuare a puntare sul sogno americano, considerato un mercato fondamentale.
la tenuta montalbera e la sua visione
La tenuta Montalbera, situata tra le splendide colline del Monferrato e della Langa piemontese, è un esempio di come il vino italiano possa rappresentare l’eccellenza del nostro patrimonio enogastronomico. Fondata nel 1976, Montalbera si è specializzata nella produzione di vini tipici del territorio, tra cui il famoso Ruchè, una varietà autoctona. La tenuta è nota per il suo impegno nella sostenibilità e per l’adozione di pratiche vitivinicole innovative, che mirano a preservare l’ambiente e a garantire la qualità del prodotto.
Morando, con la sua lunga carriera nel settore, ha una visione chiara del futuro del vino italiano. Con la crescente concorrenza internazionale e le sfide poste dai dazi, rimane ottimista sulla capacità del settore di adattarsi e prosperare. “È presto per dirlo, ma speriamo di avere ancora uno spazio di trattativa”, afferma, auspicando che le trattative possano portare a una riduzione dei dazi o a misure che possano mitigare l’impatto sulle vendite.
In un contesto globale in continua evoluzione, il futuro del vino italiano dipenderà dalla capacità dei produttori di innovare e di rispondere alle esigenze del mercato. L’attenzione alla qualità, alla sostenibilità e alla valorizzazione delle tradizioni locali sarà fondamentale per mantenere la competitività. Morando, con la sua tenuta e la sua esperienza, rappresenta un simbolo di questa resilienza e della passione che caratterizza il mondo del vino italiano.
Con l’augurio che le trattative tra Stati Uniti e Unione Europea possano portare a un esito positivo, il settore vinicolo italiano continua a guardare al futuro, pronto a difendere la sua identità e a promuovere le sue eccellenze nel panorama internazionale. La strada da percorrere potrebbe essere tortuosa, ma la determinazione e la creatività dei produttori italiani potrebbero rivelarsi determinanti per affrontare le sfide che ci attendono.