
Confcooperative propone un piano innovativo per una gestione ottimale del Pacchetto Vino
Il settore vitivinicolo europeo è attualmente in una fase di grande trasformazione, rendendo necessario un intervento normativo efficace. Raffaele Drei, presidente di Fedagripesca Confcooperative, ha recentemente inviato una lettera alla Commissione Agricoltura dell’Europarlamento, proponendo modifiche al “pacchetto vino” presentato dalla Commissione Europea nel marzo 2023. Questo documento si allinea con le posizioni del Copa-Cogeca, evidenziando l’importanza di un approccio strategico per rilanciare un settore fondamentale per l’economia europea.
Priorità per una gestione efficace
Uno dei punti chiave sollevati da Drei è la necessità di una gestione più efficiente del potenziale produttivo. Sebbene alcune misure già incluse nel pacchetto siano utili, è essenziale rivedere il testo normativo per garantire una maggiore flessibilità finanziaria. Tra le proposte avanzate, si evidenziano:
- Riutilizzo dei fondi non spesi per finanziare misure di crisi, come la distillazione e la vendemmia verde.
- Possibilità di trasferire risorse inutilizzate all’anno successivo, evitando penalizzazioni per gli Stati membri.
- Risposta rapida ed efficace alle crisi del mercato vitivinicolo.
Queste misure sono cruciali per affrontare le sfide legate a situazioni di mercato instabili e per garantire la sostenibilità del settore.
Autorizzazioni e investimenti
Un altro aspetto cruciale nella lettera di Drei è il sistema delle autorizzazioni di impianto e reimpianto. Attualmente, le sanzioni per le autorizzazioni concesse ma non utilizzate rappresentano un problema. Confcooperative chiede di rivedere questo aspetto, proponendo di:
- Non applicare sanzioni amministrative per le autorizzazioni concesse prima di gennaio 2025.
- Estendere a otto anni la validità delle autorizzazioni, offrendo maggiore flessibilità ai produttori.
- Limitare le nuove autorizzazioni nelle regioni con misure di crisi per evitare eccessi di offerta.
Inoltre, è fondamentale includere le cooperative tra i soggetti beneficiari dei fondi per gli investimenti, riconoscendo il loro ruolo strategico nell’economia agricola europea.
Vino low alcol: promozione e export
Fedagripesca ha anche affrontato il tema dei vini a bassa gradazione alcolica, un segmento in forte crescita che necessita di definizioni più chiare per una promozione adeguata. In un mercato sempre più attento alla salute, i vini low alcol possono rappresentare un’opportunità significativa. Tra le richieste avanzate ci sono:
- Esenzione dagli obblighi di etichettatura per i vini destinati all’esportazione verso paesi terzi.
- Rimozione del limite temporale alle attività promozionali dei vini a indicazione geografica nei mercati consolidati.
Queste misure sono cruciali per garantire che i produttori possano continuare a promuovere i loro prodotti senza vincoli temporali.
Un quadro normativo moderno
Le proposte di Confcooperative si inseriscono in un contesto di necessità di un quadro normativo moderno in grado di affrontare le sfide climatiche, commerciali e sociali che impattano sul comparto vitivinicolo europeo. Un approccio innovativo e collaborativo è essenziale per garantire la sostenibilità e la competitività del settore a livello globale. L’appello di Raffaele Drei rappresenta una voce importante nel dibattito europeo sul futuro del settore vitivinicolo, sottolineando l’urgenza di un intervento normativo capace di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. La speranza è che le istituzioni europee possano ascoltare queste richieste e lavorare insieme per un futuro più prospero e sostenibile per il vino europeo.