
Rivoluzione al Consorzio Chianti Rufina: ecco il nuovo cda
Il Consorzio Chianti Rufina ha recentemente intrapreso un’importante fase di rinnovamento con l’elezione di Gerardo Gondi come nuovo presidente per il triennio 2025-2027. Questa nomina segna un capitolo significativo per il consorzio, poiché Gondi succede a Federico Giuntini della Selvapiana, portando con sé un bagaglio di esperienza e una visione ambiziosa per il futuro della denominazione.
Gondi è una figura di spicco nel panorama vitivinicolo toscano, avendo ricoperto ruoli di responsabilità all’interno del Consorzio Chianti Rufina dal 2019. Con i suoi 42 anni, Gondi è un esempio di dedizione e passione per il settore, essendo anche un padre di famiglia e laureato in Economia. La sua azienda, Marchesi Gondi, è un’istituzione storica nel cuore del Chianti Rufina, di proprietà della famiglia Gondi sin dal 1592. Sotto la sua direzione, l’azienda ha conosciuto una notevole crescita, diventando famosa a livello internazionale per i suoi vini, in particolare per la qualità del Sangiovese.
L’impegno per la qualità e l’eccellenza
In un contesto di crescente competitività e sfide economiche, Gondi ha accolto la sua nuova carica con entusiasmo e un forte senso di responsabilità. Ha dichiarato: “Sono ben conscio delle complessità del periodo per tutto il settore e da parte mia ci sarà massima dedizione, passione e lavoro costante per la denominazione”. Questo approccio è particolarmente rilevante in un momento in cui il mondo del vino sta affrontando dinamiche di mercato in continua evoluzione.
Uno degli aspetti salienti del mandato di Gondi sarà l’attenzione al prodotto. Il consorzio ha già avviato un piano strategico dettagliato che ha cominciato a mostrare segni di successo. Tra le iniziative proposte, spicca il progetto Terrælectae, mirato a valorizzare la qualità superiore dei vini della Rufina attraverso eventi e manifestazioni che porteranno il messaggio della denominazione in tutto il mondo. Gondi punta a posizionare il Chianti Rufina tra le migliori denominazioni italiane e internazionali.
Valorizzazione del territorio e enoturismo
Gondi ha messo in evidenza anche l’importanza del territorio. La Rufina, con le sue colline e i suoi paesaggi mozzafiato, rappresenta una risorsa ancora poco esplorata. “Il respiro dell’Appennino che si riflette sulle terre della Rufina fa di quest’area un patrimonio di valenza eccezionale con pochi eguali”, ha affermato. L’enoturismo è un settore che presenta grandi margini di sviluppo. Il Consorzio sta lavorando per attrarre più visitatori, offrendo esperienze uniche che combinano la bellezza naturale con la cultura del vino.
Formazione e collaborazione per il futuro
Un altro pilastro del programma di Gondi sarà l’area della formazione. Il nuovo presidente ha dichiarato di voler instaurare relazioni con università, consorzi esteri e istituzioni scientifiche, riconoscendo che lo scambio di conoscenze è essenziale per la crescita delle aziende agricole e per la reputazione dei Vini della Rufina. Questo approccio mira a garantire che le pratiche vitivinicole siano sempre all’avanguardia e che gli operatori del settore siano costantemente formati sulle ultime innovazioni e tendenze.
Nel suo discorso, Gondi ha anche anticipato diverse iniziative che saranno implementate nei prossimi mesi, tra cui il “Jazz in Fattoria” e il “Bacco Artigiano”, che quest’anno festeggia la sua cinquantesima edizione. Altri eventi in programma includono il “Firenze Jazz Festival” e “Degusta Vino” in via Gioberti, con l’obiettivo di coinvolgere un pubblico sempre più vasto e promuovere il territorio attraverso la cultura e il vino.
Il Chianti Rufina, pur essendo una piccola DOCG che comprende i comuni di Pontassieve, Rufina, Pelago, Dicomano e Londa, ha una reputazione consolidata e produce annualmente circa 3,5 milioni di bottiglie da circa 750 ettari vitati. Il prodotto di punta della denominazione è il Chianti Rufina Riserva Terrælectae, un vino di alta qualità prodotto esclusivamente con Sangiovese e caratterizzato da un marchio volontario.
Con un nuovo consiglio di amministrazione e un direttore come Francesco Sorelli, il Consorzio Chianti Rufina si prepara ad affrontare le sfide future con determinazione e ottimismo. Le aspettative sono alte, e il lavoro di squadra sarà fondamentale per garantire che la denominazione continui a prosperare e a mantenere la sua posizione di eccellenza nel panorama vitivinicolo italiano e internazionale.