Il Consorzio Vini Asolo Montello ha recentemente celebrato un traguardo importante: quarant’anni di impegno nella promozione e tutela di un territorio che è sinonimo di eccellenza vitivinicola, bellezza naturale e identità culturale. Questo anniversario rappresenta un’importante celebrazione non solo per i produttori di vino, ma per l’intera comunità, dimostrando come il vino possa essere un motore di sviluppo e coesione sociale.
Un territorio di valore
La celebrazione ha avuto luogo l’11 e 12 ottobre, con eventi che hanno unito produttori, esperti del settore e rappresentanti dell’economia e dell’accademia. L’obiettivo era chiaro: dimostrare come il vino possa generare valore, bellezza e un senso di appartenenza collettivo. I dati presentati durante l’evento sono significativi:
- 32 milioni di bottiglie di Asolo Prosecco Superiore DOCG previste nel 2024
- 25.400 bottiglie di Montello DOCG
- 473.500 bottiglie di Montello Asolo DOC
Questi numeri non solo testimoniano la qualità dei vini prodotti, ma evidenziano anche la salute e la vitalità dell’economia locale.
Vino ed economia: un binomio vincente
Il primo giorno delle celebrazioni ha visto una tavola rotonda intitolata “Orizzonte Vino. Asolo Montello: quando un prodotto genera ricchezza e benessere per un intero territorio”, moderata da Sebastiano Barisoni, vicedirettore esecutivo di Radio 24 – Il Sole 24 Ore. Durante l’evento, esperti come Eugenio Pomarici dell’Università di Padova e Marco Simoncini di Metrica Ricerche hanno fornito un’analisi approfondita del distretto vitivinicolo. Un dato emerso è che il 32% del valore generato dalle imprese viene reinvestito localmente, superando la media nazionale del 20%. Questo aspetto sottolinea l’importanza del legame tra le aziende e il territorio, che si traduce in benefici concreti per la comunità.
Il successo del Prosecco Superiore è emblematico della crescita della regione. Dalla produzione di 1,2 milioni di bottiglie nel 2009, si è arrivati a oltre 32 milioni nel 2024, segno di un trend positivo e di un forte radicamento nel territorio.
Il vino come generatore di benessere e identità
Il secondo giorno delle celebrazioni ha avuto luogo nella magnifica Villa di Maser, progettata da Andrea Palladio. Qui, il Consorzio ha organizzato l’evento “Elevate your choice: vino, bellezza, territorio”, con la partecipazione di centinaia di visitatori, molti dei quali giovani, desiderosi di conoscere i produttori di Asolo Prosecco Superiore DOCG e Montello DOCG. Questo incontro ha confermato l’approccio del Consorzio nel promuovere un forte legame tra vino, arte e cultura.
Durante l’evento, si sono svolti seminari condotti dal critico enoico Armando Castagno, dedicati a esplorare la bellezza e le denominazioni locali. Questo approccio multidisciplinare non solo valorizza il vino come prodotto, ma anche come espressione culturale di un territorio ricco di storia e tradizione.
Le visioni per il futuro
Michele Noal, presidente del Consorzio Vini Asolo Montello, ha delineato la strategia futura del Consorzio, puntando su tre elementi distintivi:
- Valorizzazione del patrimonio culturale e naturale
- Integrazione del turismo sportivo e culturale
- Sostenibilità
«Abbiamo un territorio che concentra bellezze che il mondo ci invidia, come la Gypsoteca di Antonio Canova e la Villa di Maser. Vogliamo valorizzare anche il turismo sportivo e culturale, mantenendo un approccio controllato e sostenibile che preservi l’identità locale», ha dichiarato Noal.
Con oltre 90.000 arrivi turistici e 230.000 presenze all’anno, l’area Asolo-Montello si conferma un modello di equilibrio tra produzione vitivinicola e attrattività turistica, essenziale per garantire una crescita sostenibile nel tempo.
In conclusione, il Consorzio Vini Asolo Montello si distingue non solo come produttore di vino di alta qualità, ma anche come esempio virtuoso di come il vino possa fungere da strumento di coesione sociale e generatore di valore diffuso. La sinergia tra territorio, cultura e impresa rappresenta un modello di crescita sostenibile, capace di affrontare le sfide del futuro senza compromettere l’identità e la bellezza di un paesaggio che continua a ispirare e attrarre.