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Vino online, chi sono i consumatori digitali?

Parlare di vino online è diventata ormai la normalità per molti esperti del settore, nonché per gli appassionati di questo affascinante ramo della gastronomia.

Tanti sono i siti web, i blog e le pagine social in cui quotidianamente si discute di vino o si acquistano bottiglie, direttamente dalla propria sedia, dal proprio divano o da qualsiasi altro posto in cui ci si senta più a proprio agio.

Bastano uno smartphone o un pc, una connessione internet e il gioco è fatto. È il mondo dei consumatori digitali.

Vino online, chi sono i consumatori digitali?

Uno studio condotto dal Team Innovation e dal Team Consumer di PwC Italia, in collaborazione con Gruppo Meregalli, ha provato ad analizzare il mondo dei consumatori digitali, ovvero di tutti quegli utenti che quotidianamente parlano di vino o acquistano vino in rete.

Un progetto molto utile a capire quali siano i consumatori di oggi e quali potrebbero essere quelli di domani.

L’analisi dei trend online è, infatti, diventata ormai uno strumento imprescindibile per gli esperti del settore per poter capire quale direzione seguire e quali piani di produzioni sviluppare con maggior successo in futuro.

Per questo, sapere di cosa parlano e cosa acquistano i consumatori digitali è una prerogativa anche per il mondo vinicolo, di cui si dibatte ormai sempre più spesso su web e social.

Foto | Pexels @KampusProduction

Vino online, scelte diverse per utenti diversi

Dagli adulti ai più giovani, sono diverse le fasce d’età che quotidianamente si confrontano sul tema vino online, ognuna con le dovute distinzioni.

Basandosi sull’analisi di 7.673 conversazioni riguardanti le diverse tipologie di vino, lo studio fatto da PwC Italia e Gruppo Meregalli ha constatato come per il 60% si parli di vino rosso, per il 38% di vino bianco e per il rimanente 2% di vino rosé.

Percentuali generali che è necessario però poi analizzare più nello specifico.

In base alla diversa età degli utenti, i numeri infatti cambiano.

Lo dimostra lo studio di 39.000 post condivisi sui social, dal quale emerge che la maggior parte degli utenti che parla di vino in rete appartiene alla Generazione dei Millennials ed è di sesso maschile. Geograficamente è poi collocabile nel centro-nord Italia e come mezzo di discussione utilizza soprattutto due social: Twitter (per il 49%) e Facebook (per il 46%).

Discorso diverso, invece, per quanto riguarda la Generazione Z, dove il maggior numero di utenti in questa fascia d’età è di sesso femminile e preferisce parlare su social come Instagram, YouTube e TikTok.

Gli uomini preferiscono poi discutere di vino e consumare vino mentre si trovano a casa, mentre le donne amano condividere un buon bicchiere anche fuori casa.

Parlando di acquisti, il 70% degli utenti è solito comprare la propria bottiglia di vino presso un negozio fisico, mentre il restante 30% si lascia guidare dalle offerte che riesce a trovare in rete, acquistando così il proprio prodotto direttamente online.

Foto | Pexels @HelenaLopes

Vino online, meglio rosso o bianco?

Una distinzione per quanto riguarda i consumatori digitali si può fare anche sulla base del vino che preferiscono.

Il vino rosso, per esempio, è maggiormente cercato dai Millennials di sesso maschile, con un’età compresa tra i 25 e i 34 anni.

Il vino bianco, invece, resta più affine al mondo delle donne Millennials.

A preferire il rosé, infine, sono ancora una volta gli uomini, anche se in questo caso si tratta di una nicchia di fedeli consumatori di questo specifico prodotto.

Ciò che accomuna tutti gli utenti sono invece pochi, ma determinanti, aspetti. Quasi tutti i consumatori digitali di vino nelle proprie conversazioni in rete sottolineano l’importanza della territorialità, della sostenibilità e della qualità del prodotto, esprimendo poi le preoccupazioni più personali circa gli effetti di un eccessivo consumo di alcool

Marco Garghentino

Brianzolo dal 1996, ho sempre pensato che la comunicazione sia la principale arte che l’uomo ha sviluppato nei secoli. Amo lo sport, conoscere il Mondo ed essere informato. Ogni vita ha una storia e spesso vale la pena raccontarla.

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