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Vino italiano in crisi: l’export nei mercati extra-UE crolla del 9% nel primo trimestre del 2025

La settimana dal 17 al 23 maggio 2025 ha portato alla luce sviluppi significativi per il comparto vitivinicolo, con un focus particolare sull’export del vino italiano. Nonostante alcune notizie incoraggianti, come il riconoscimento del Piemonte come Wine Region of the Year 2025, i dati più recenti evidenziano sfide considerevoli per il settore, in particolare nei mercati extra-UE.

Export di vino italiano nei Paesi extra-UE: -9% nel primo trimestre del 2025

I dati rilasciati il 19 maggio dall’Unione Italiana Vini (UIV) rivelano una contrazione preoccupante dell’export del vino italiano verso i mercati extra Unione Europea. Nel primo trimestre del 2025, le esportazioni hanno subito un calo del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo decremento è stato influenzato da una generale flessione dei consumi di vino a livello internazionale, con paesi chiave come Germania, Regno Unito e Stati Uniti che hanno registrato cali significativi nei loro acquisti.

Tuttavia, il mercato statunitense si distingue come un’eccezione: le esportazioni di vino italiano verso gli USA hanno registrato un incremento del 4%. Questo aumento, secondo gli esperti, è dovuto alla paura di un futuro aumento dei dazi, che ha spinto molti operatori americani a effettuare acquisti anticipati. Senza questo supporto, il calo complessivo dell’export italiano nei mercati extra-UE sarebbe stato ancora più drammatico, avvicinandosi a una perdita del 17%.

I dazi USA potrebbero costare 190 milioni alle nostre cantine

Un altro fattore di preoccupazione per il settore vitivinicolo italiano è rappresentato dai potenziali dazi del 10% sulle esportazioni di vino verso gli Stati Uniti. Durante un’audizione alla XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Luca Rigotti, presidente del settore Vitivinicolo di Fedagripesca Confcooperative, ha avvertito che l’impatto di tali misure potrebbe comportare una riduzione dei volumi esportati tra l’8% e il 12%, traducendosi in una perdita economica stimata di circa 190 milioni di euro.

La rilevanza del mercato americano per il vino italiano non può essere sottovalutata: gli Stati Uniti rappresentano attualmente il primo sbocco commerciale per il nostro vino. Confcooperative ha esortato le istituzioni a intervenire urgentemente per facilitare un dialogo costruttivo con gli Stati Uniti, al fine di ridurre le tensioni commerciali e prevenire l’implementazione di tali dazi. È cruciale che Bruxelles consideri attentamente le sue contromisure e non includa il vino e gli alcolici di produzione statunitense nelle risposte ai potenziali dazi.

La congiuntura colpisce anche le tecnologie per la viticoltura: -25% per l’export

Oltre all’export di vino, anche le esportazioni di tecnologie per la viticoltura hanno subito un duro colpo. Secondo un’analisi dell’Unione Italiana Vini, il valore delle esportazioni di macchinari e tecnologie italiane per la viticoltura ha mostrato un calo del 25% nel 2024 rispetto all’anno precedente. Questo declino è stato particolarmente accentuato nei mercati chiave come Francia, Germania, Spagna e Stati Uniti.

Le ragioni di questo calo sono da ricercare in un rallentamento degli investimenti nel settore vitivinicolo, dovuto alla crisi economica globale, e a un naturale riassestamento dopo il picco di ordini che aveva caratterizzato gli anni precedenti. Questo scenario riflette una flessione più ampia che colpisce l’intero comparto a livello internazionale, rendendo evidente la necessità di strategie innovative e di resilienza per affrontare le sfide in corso.

Il Piemonte conquista il titolo di Wine Region of the Year 2025

Nonostante le difficoltà nel mercato, ci sono anche notizie positive per il vino italiano. Durante la London Wine Fair, che si è tenuta il 20 maggio 2025, il Piemonte è stato insignito del titolo di Wine Region of the Year 2025. Questo prestigioso riconoscimento celebra le eccellenze mondiali nel settore dell’enoturismo e premia la regione per la sua offerta enoturistica, la promozione del territorio e la qualità dei servizi.

Il Piemonte, conosciuto per i suoi vini iconici come Barolo, Barbaresco e Arneis, sta affermandosi sempre di più come meta di riferimento per gli amanti del vino. Questo riconoscimento non solo valorizza i vini piemontesi, ma mette anche in luce l’importanza dell’enoturismo come driver economico per la regione, capace di attrarre visitatori da tutto il mondo.

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Redazione Vinamundi

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