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Vino italiano in crescita: l’export 2025 spinto dagli Usa e dalla corsa ai dazi

L’anno 2025 è iniziato con un trend molto positivo per l’export di vino italiano, con un incremento significativo delle vendite all’estero. Secondo i dati forniti dall’Istat e analizzati da WineNews, il valore delle esportazioni di vino italiano ha registrato una crescita del 7,5% a gennaio, raggiungendo i 578,6 milioni di euro. Questo risultato è principalmente attribuibile al mercato statunitense, che ha visto un eccezionale aumento del 19% rispetto all’anno precedente, con importazioni per un totale di 162,5 milioni di euro.

Le motivazioni di questa impennata sono molteplici, ma una delle più rilevanti è la volontà di anticipare i potenziali dazi che avrebbero potuto colpire il settore. Gli esportatori italiani si sono affrettati a piazzare i loro prodotti sul mercato americano, cercando di evitare le misure protezionistiche in un contesto di tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea.

Andamento delle esportazioni

Il volume delle esportazioni di vino ha mostrato un incremento più contenuto, con un +1,9%, pari a 153,5 milioni di litri. Tuttavia, gli spumanti hanno visto un aumento notevole, con un valore di export che ha raggiunto i 150,4 milioni di euro, in crescita del 5,7%. Anche in termini di volume, gli spumanti hanno registrato una buona performance, con 35,1 milioni di litri esportati, segnando un incremento del 6,1%.

Questi dati, seppur incoraggianti, non devono indurre a pensare che il mercato del vino sia completamente immune da difficoltà. Infatti, il settore continua a fronteggiare sfide importanti, come l’instabilità economica globale e le incertezze legate ai dazi. Nel 2024, l’export di vino italiano aveva già raggiunto un record storico con un valore totale di 8,1 miliardi di euro, evidenziando un incremento del 5,5% rispetto al 2023. Questa crescita ha creato delle aspettative ottimistiche, ma la situazione attuale richiede cautela.

I mercati chiave

Analizzando i singoli mercati, si evidenzia come gli Stati Uniti siano stati il motore principale di questa espansione. Oltre al già citato +19,3% in valore, l’aumento in volume è stato più modesto, con un incremento del 4,1% corrispondente a 26,9 milioni di litri. Tuttavia, anche altri mercati hanno contribuito a questa crescita:

  1. Germania: +5,3% in valore, raggiungendo 89,1 milioni di euro.
  2. Regno Unito: +3,7%, per un totale di 50,8 milioni di euro.
  3. Canada: +23%, con vendite per 34 milioni di euro.
  4. Svizzera: +2,5%, con un valore di 29,7 milioni di euro.
  5. Francia: +6,1%, portando le sue importazioni a 19,3 milioni di euro.
  6. Belgio: +13,1%, per un valore di 18 milioni di euro.

Anche i mercati asiatici hanno mostrato dinamiche contrastanti. Da un lato, il Giappone ha avviato l’anno con una buona performance, con un incremento del 11,3% e vendite per 11,7 milioni di euro. Dall’altro, la Cina ha continuato a mostrare segnali di difficoltà, con un calo del 16,8%, con un valore delle importazioni di poco superiore ai 6 milioni di euro.

Prospettive future

I dati di gennaio offrono una panoramica positiva, ma è importante considerare che i valori potrebbero essere rivisti nei prossimi mesi. La situazione negli Stati Uniti è stata influenzata dalla minaccia di dazi al 200% da parte dell’ex presidente Donald Trump, che ha portato a un blocco delle importazioni. Successivamente, la situazione si è stabilizzata, con i dazi congelati al 10% da aprile. Resta da vedere come questa tensione commerciale si evolverà e se le recenti dichiarazioni di Trump, dopo l’incontro con la Premier italiana Giorgia Meloni, porteranno a un vero e proprio dialogo costruttivo tra Stati Uniti e Unione Europea.

L’andamento dell’export di vino italiano nel 2025 sarà quindi soggetto a monitoraggio attento, con l’auspicio che si possa raggiungere un accordo che possa ridurre le tensioni e favorire le esportazioni, contribuendo così alla ripresa di un settore che rappresenta una parte essenziale dell’economia italiana.

Redazione Vinamundi

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