Il vino

Verduno Pelaverga, la storia e le cantine

Il Verduno Pelaverga è un vino rosso piemontese dal sapore davvero insolito, quasi pizzicante, dai sentori fruttati di fragola e floreali, che ha ottenuto il riconoscimento della DOC nel 1995. Le sue origini risalgono alla zona compresa tra Verduno e i comuni di Roddi e La Morra. Ad essere insolito non è solamente il suo sapore, ma anche la sua storia.

Foto | Unsplash
@Andrea Cairone

Inizialmente il Pelaverga veniva impiantato insieme a Barbera e a Nebbiolo, ma a partire dagli anni Settanta i viticoltori, convinti della sua originalità, per non dire rarità, hanno cominciato a coltivarlo e vinificarlo in purezza per ottenere questo vino dal gusto assolutamente particolare.

La storia del Verduno Pelaverga

Le prime notizie relative al Pelaverga sono da collocare ad alcuni atti della fine del 1400, dove si menzionano delle “uve negre” aggrappate ad alberi da frutta che al tempo servivano come supporti per la coltura della vite.

Secondo una leggenda molto simpatica, un sacerdote di Verduno, il Beato Sebastiano Valfrè, all’inizio del 1700 portò dal Saluzzese un mazzetto di barbatelle di Pelaverga. Si diceva che il re Carlo Alberto, estimatore di vini e famigerato dongiovanni, svolgesse nel suo castello degli esperimenti con le uve del Barolo, e che proprio il Pelaverga avesse degli effetti… Speciali. Egli credeva, infatti, nelle proprietà afrodisiache del vino locale, e si vocifera che per questo emise un decreto (ancora in vigore) per far sì che fosse prodotto solo a Verduno. Da qua il nome Pelaverga, in dialetto piemontese (per la verga).

Pare, addirittura, che il re chiese ad alcuni ospiti, ben ebbri dopo una grande bevuta di Pelaverga al castello, di firmare uno specchio, così da ricordare la serata vivace in nome del vino. Questo specchio si trova ancora nella sala da pranzo del castello di Verduno.
Foto | Unsplash @Tamara Malaniy

La particolarità del Pelaverga e le migliori cantine

Il sentore così particolare di questo vino rosso rubino dai riflessi violetti è riconducibile alla conformazione del terreno. Infatti, il Verduno Pelaverga è producibile solo e soltanto nelle colline di Verduno. Questo avviene perché a conferire il sapore speziato sono proprio la consistenza e la fattura del terreno. Le colline di Verduno sono ricche di marne calcaree ed arenacee, con un elevato tenore di argilla e con Ph subalcalino.

Nel 1995 il Pelaverga ottiene il riconoscimento della DOC, e la sua produzione è nelle mani di pochissime cantine.

  • L’azienda Agricola Cadia era già nota nel 1840, quando Re Carlo Alberto la insignì di due medaglie d’oro. Nel 1870 fu acquistata dai fratelli Alessandria, famosi per lo “Speziale” 2016, un Pelaverga dal colore rosso porpora carico.
  • San Biagio della famiglia Roggero coltiva sulle colline Capalot ed è ottimo il loro “Verduno Pelaverga” 2016, dal sentore di rosa appassita, confettura, prugne secche, agrumi e liquerizia.
  • La Cantina Diego Morra si trova, appunto, a La Morra. Una piccolissima cantina a conduzione familiare che produce anche due diverse varietà di Barolo DOCG.
  • Castello di Veruno è una cantina che possiede il primo vigneto in purezza di Pelaverga che sia stato impiantato nella zona di produzione.
Blu Di Marco

Sono laureanda in Lettere moderne presso l’Università Statale di Milano. Appassionata di libri da quando ero in pancia, potrei dire di vivere in una casa di carta. Dal 2021 sono editor e autrice anche per Giovani Reporter

Recent Posts

Uova alla Jova: la ricetta innovativa con la friggitrice ad aria

Negli ultimi tempi, le uova alla Jova hanno conquistato il cuore di molti appassionati di…

27 minuti ago

Tuttofood: tra innovazione e tradizione nel mondo del food&beverage

La kermesse Tuttofood 2025, in programma dal 5 all’8 maggio presso Rho Fiera Milano, si…

28 minuti ago

Scopri il Garda: un roadshow internazionale per il vino di Lugana

Il Lago di Garda, con il suo paesaggio mozzafiato e la sua tradizione vinicola, si…

2 ore ago

Denominazioni Marche: calo delle bottiglie, aumento del prezzo medio

L'anno scorso ha rappresentato una sfida significativa per le denominazioni vitivinicole delle Marche, ma ora…

2 ore ago

Le giacenze di vino italiano toccano quota 52,8 milioni di ettolitri: cosa significa per il settore?

Le giacenze di vino italiano continuano a mantenersi su livelli elevati, con un totale di…

4 ore ago

Da Gorizia a Cagli: alla scoperta degli eventi gastronomici imperdibili

Con l’arrivo della primavera, l’Italia si prepara a festeggiare il ponte del 25 aprile, Festa…

8 ore ago