Il prosciutto crudo Dop, simbolo della salumeria italiana, sta vivendo un momento di difficoltà sul mercato interno, con una brusca frenata delle vendite. Dopo un periodo di crescita durante la pandemia, in cui i consumatori hanno riscoperto l’importanza dei prodotti di alta qualità, oggi ci troviamo di fronte a un calo significativo. Secondo i dati di Assica, tra il 2022 e il 2024, le vendite di prosciutto crudo stagionato in Italia hanno registrato un decremento del 6% in volume, nonostante un incremento del valore delle vendite (+5,5%) dovuto all’aumento dei prezzi. Questo scenario rappresenta un campanello d’allarme per un settore che è parte integrante dell’identità gastronomica italiana.
L’export di prosciutto crudo Dop, sebbene in crescita, costituisce solo il 20% del fatturato totale. Pertanto, il mercato interno è cruciale per la sostenibilità delle aziende produttrici. Le vendite di prosciutto crudo a peso imposto hanno subito una contrazione dell’8%, evidenziando la crescente sensibilità dei consumatori ai prezzi, specialmente in un contesto di aumento dei costi delle materie prime.
Un altro aspetto preoccupante è la redditività delle aziende produttrici, che ha subito forti pressioni negli ultimi anni. L’aumento dei costi di allevamento, in particolare per i mangimi, ha reso difficile mantenere i margini di profitto. Inoltre, il calo della domanda di carne suina dalla Cina ha disincentivato gli investimenti nel settore. La Peste Suina Africana ha ulteriormente aggravato la situazione, causando un aumento dei prezzi delle carni suine.
In questo contesto, è fondamentale riflettere sul futuro del prosciutto crudo Dop italiano. Le regioni di Parma e San Daniele rappresentano un valore alla produzione di circa 1,33 miliardi di euro, mentre includendo anche il Prosciutto Toscano Dop e il Prosciutto di Norcia Igp, si raggiunge il 64% del valore complessivo dei salumi Dop e Igp italiani. Tuttavia, il mercato dei prosciutti crudi Dop italiani è attualmente in una posizione ambigua. Spesso commercializzati come commodity, non vengono percepiti come prodotti premium, rendendo difficile il loro posizionamento sul mercato.
Per affrontare le difficoltà attuali e stimolare una ripresa delle vendite, è essenziale un’azione coordinata da parte di produttori, consorzi e istituzioni. Investire nella promozione del prosciutto crudo Dop, attraverso campagne di marketing mirate che evidenziano il suo valore gastronomico e nutrizionale, potrebbe rappresentare una strategia vincente. Inoltre, è cruciale lavorare per superare le barriere di prezzo, rendendo i prodotti di qualità più accessibili ai consumatori.
In sintesi, la situazione attuale del prosciutto crudo Dop in Italia richiede un’analisi attenta e strategie innovative per rilanciare un prodotto sinonimo di eccellenza culinaria e tradizione, che ora deve affrontare sfide significative sia sul mercato interno che su quello estero.
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