La Valtellina, con i suoi paesaggi mozzafiato e una tradizione vitivinicola secolare, offre un evento straordinario che celebra l’essenza del vino e il legame tra territorio e cultura. La mostra “Valtellina il senso del vino”, inaugurata a Palazzo Besta di Teglio, si propone come un percorso espositivo unico, coinvolgendo i visitatori in un viaggio multisensoriale dove ogni aspetto del vino viene esplorato e valorizzato. Questo evento, promosso dalla Direzione Regionale Musei Lombardia del Ministero della Cultura, è il risultato del lavoro di Sara Missaglia e Giusi di Gangi, sotto la direzione di Silvia Anna Biagi e con la curatela scientifica di Sara Missaglia stessa.
La mostra si distingue per la sua capacità di coinvolgere i visitatori in un’esperienza immersiva, che va oltre la semplice osservazione. Attraverso una combinazione di proiezioni, installazioni artistiche e ambientazioni evocative, il percorso espositivo invita a riscoprire il vino come un’espressione viva di una comunità. Ogni elemento del percorso è pensato per stimolare i sensi: il tatto, l’olfatto e la vista diventano strumenti per raccontare storie, emozioni e tradizioni.
Rosario Maria Anzalone, Direttore della Direzione Regionale Musei Lombardia, ha affermato: “Un’iniziativa sapientemente costruita, espressione del forte radicamento territoriale di Palazzo Besta”. Questo commento sottolinea non solo l’importanza storica di Palazzo Besta, ma anche come il vino sia parte integrante della cultura e dell’identità valtellinese.
Sara Missaglia, ideatrice della mostra, spiega: «Il Senso del Vino è un viaggio dell’anima e dei sensi. Ho immaginato un percorso in cui il vino si svela attraverso il tatto, l’olfatto, la vista, e diventa racconto, emozione, presenza viva». Questo approccio permette ai visitatori di camminare tra i filari della memoria, dove ogni profumo, colore e consistenza raccontano l’identità della Valtellina. L’esperienza si fa quindi un’opportunità per riflettere sulla tradizione vitivinicola e sulla sua evoluzione nel contesto contemporaneo.
La mostra non si limita a celebrare il vino come prodotto, ma lo presenta come un elemento di coesione sociale, un simbolo di saperi antichi e relazioni umane. Attraverso attività educative e laboratori, i visitatori possono apprendere l’importanza di un consumo consapevole, affrontando temi cruciali come l’agricoltura sostenibile e il rispetto per l’ambiente.
Un aspetto particolarmente significativo di “Valtellina il senso del vino” è la sua attenzione all’inclusività. La mostra è progettata per essere accessibile a tutti, compresi i visitatori con disabilità visive o motorie. Grazie a strumenti multisensoriali e supporti tattili, anche chi ha difficoltà di percezione può vivere un’esperienza completa e coinvolgente. Questa attenzione all’inclusività riflette un impegno verso l’accoglienza e la partecipazione di tutti i membri della comunità, rafforzando il legame tra il vino e la società.
Palazzo Besta non è solo il luogo di ospitalità per la mostra, ma è anche parte integrante della narrazione del vino in Valtellina. La storicità di questo edificio, con le sue cantine e i graffiti che celebrano la cultura enologica locale, offre un contesto affascinante per l’esposizione. I visitatori possono scoprire non solo la storia del vino, ma anche quella di un territorio che ha saputo mantenere vive le proprie tradizioni e innovarsi al tempo stesso.
La realizzazione di questa mostra è stata possibile grazie alla sinergia di diverse realtà locali. Il Consorzio Media Valtellina, il BIM (Bacino Imbrifero Montano), il Comune di Teglio e altre istituzioni come la Fondazione Pro Valtellina ETS hanno collaborato per creare un evento che non solo celebra il vino, ma promuove anche il turismo e la cultura nella regione. Le cantine Nera Vini, Caven Vini e l’Enoteca Le Rocce Poggiridenti hanno fornito il loro sostegno, sottolineando l’importanza della cooperazione nel settore vitivinicolo.
In questo modo, “Valtellina il senso del vino” si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione del patrimonio culturale e naturale della Valtellina, invitando le generazioni presenti e future a scoprire e apprezzare un legame profondo con il territorio. La mostra rappresenta un’opportunità preziosa per esplorare le radici di una tradizione vitivinicola che continua a evolversi, mantenendo vive le storie e le emozioni di un popolo legato alla sua terra.
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