Il Valcalepio DOC, prima Denominazione di Origine Controllata della provincia di Bergamo, sta per intraprendere un’importante trasformazione. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n.158 del 10 luglio 2025, sono state approvate le modifiche al disciplinare di produzione, concepite per armonizzare la tradizione vitivinicola della regione con un approccio contemporaneo e innovativo. Queste modifiche mirano a rafforzare l’identità territoriale del Valcalepio e a garantire una maggiore qualità e trasparenza per i consumatori.
Sergio Cantoni, direttore del Consorzio Tutela Valcalepio, ha dichiarato: «Le modifiche rappresentano un buon punto di partenza per rilanciare il nostro vino in chiave contemporanea e fortemente territoriale». Questo nuovo approccio, sebbene imponga sfide ai produttori, promette di elevare gli standard qualitativi.
Il Valcalepio Rosso DOC, simbolo della denominazione, beneficia di un nuovo assetto che prevede una maggiore flessibilità nei blend. Le nuove percentuali consentono combinazioni più creative delle varietà di uva:
Inoltre, è stata eliminata la restrizione sulla tipologia di bottiglia e tappo, mantenendo però l’esclusione del tappo corona. Questa libertà consente ai produttori di scegliere soluzioni più adatte alle loro esigenze, con l’obiettivo di migliorare la qualità del prodotto finale.
Una delle innovazioni più significative è l’introduzione del Valcalepio DOC Riserva come tipologia autonoma, distinta dal Valcalepio Rosso. Le caratteristiche di questo vino rimangono simili, con il Merlot compreso tra il 40% e il 90% e il Cabernet Sauvignon tra il 10% e il 60%. Tuttavia, il blend deve essere deciso nelle prime fasi di vendemmia e vinificazione, riflettendo attenzione e cura necessarie per produrre un vino di alta qualità.
I nuovi parametri per il Valcalepio DOC Riserva includono:
Questa evoluzione del disciplinare potrebbe portare a una futura richiesta di riconoscimento come DOCG per la Riserva, un traguardo ambito che testimonia l’impegno dei produttori locali nella qualità.
Anche il Valcalepio DOC Moscato Passito subisce importanti modifiche. Le nuove regole prevedono:
Queste modifiche superano l’obbligo precedente del 100% di Moscato di Scanzo, permettendo ai produttori di esplorare nuove combinazioni e soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione.
Marco Locatelli, presidente del Consorzio, ha affermato: «Con questo nuovo disciplinare, il Valcalepio sarà ancora più moderno, pur restando fedele alle sue radici». Questa affermazione sottolinea l’impegno del Consorzio nel promuovere un vino che rispecchi la tradizione vitivinicola bergamasca e si adatti alle nuove tendenze del mercato globale.
Il nuovo disciplinare rappresenta un passo significativo verso la valorizzazione dell’identità bergamasca del Valcalepio DOC. I produttori locali possono ora affrontare il mercato nazionale e internazionale con maggiore sicurezza, grazie a un prodotto che unisce qualità, innovazione e rispetto per la tradizione.
Il Consorzio Tutela Valcalepio sta collaborando attivamente con enti come Visit Bergamo e la Strada del Vino per promuovere non solo il vino, ma anche il territorio. Questa sinergia è fondamentale per costruire un’immagine forte e riconoscibile del Valcalepio DOC, un vino che merita di essere scoperto e apprezzato.
Le modifiche al disciplinare di produzione non solo riflettono una crescente attenzione alla qualità, ma anche un impegno collettivo per il futuro del vino bergamasco, con l’ambizione di posizionarsi come protagonista nel panorama vitivinicolo italiano e internazionale.
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