È un momento critico per il settore vinicolo italiano, in seguito all’annuncio da parte degli Stati Uniti di un aumento dei dazi del 30% sul vino europeo a partire dal 1° agosto. Questa decisione ha sollevato preoccupazioni tra i produttori italiani, che vedono minacciato un mercato che ha storicamente rappresentato un’importante fonte di guadagno. Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini (UIV), ha descritto questa situazione come “la pagina più nera nei rapporti tra Italia e USA”, evidenziando la gravità della crisi che potrebbe colpire centinaia di migliaia di posti di lavoro.
Le stime di UIV indicano che un dazio del 30% rappresenterebbe quasi un embargo per l’80% del vino italiano esportato negli Stati Uniti. Frescobaldi ha sottolineato l’urgenza di un intervento da parte dell’Unione Europea, poiché il destino di molti lavoratori è ora in bilico.
Il vino italiano ha un valore di circa 2 miliardi di euro in esportazioni verso gli Stati Uniti, rappresentando il 24% del totale delle esportazioni vinicole italiane. Per mettere in prospettiva:
Tuttavia, nel mese di aprile 2023, già con i dazi al 17%, si è registrato un calo del 7,5% a volume e del 9,2% a valore rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. L’innalzamento al 30% potrebbe portare a ripercussioni strutturali, aggravando ulteriormente la situazione.
I dazi del 30% si inseriscono in una strategia più ampia dell’amministrazione Trump, che sta cercando di affrontare questioni commerciali con l’Europa e i suoi vicini. In aggiunta, sono stati imposti dazi simili a Messico (30%) e Canada (35%). La Casa Bianca ha anche minacciato di raddoppiare le tariffe in caso di misure ritorsive da parte dell’Unione Europea. Questo ha inasprito le tensioni commerciali, con potenziali ripercussioni oltre il settore vinicolo.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha risposto con fermezza, affermando che tali misure “sconvolgerebbero le catene di approvvigionamento transatlantiche”. Ha ribadito l’importanza di un accordo, ma ha anche sottolineato che l’Unione difenderà i propri interessi.
L’Unione Italiana Vini, con Frescobaldi in prima linea, ha lanciato un appello alle istituzioni italiane ed europee per evitare il collasso di un settore cruciale per l’economia agroalimentare. Frescobaldi ha messo in evidenza che non esistono mercati alternativi capaci di assorbire i volumi di vino colpiti dai dazi. “È tempo di azioni rapide, efficaci e coordinate a livello UE”, ha affermato, richiamando l’attenzione sulla necessità di un intervento decisivo.
La situazione attuale rappresenta una sfida significativa non solo per i produttori di vino italiani, ma per l’intero settore agroalimentare europeo. La cooperazione tra i paesi membri dell’Unione Europea sarà cruciale per affrontare questa crisi commerciale e proteggere gli interessi economici e culturali europei. La determinazione del settore vinicolo italiano potrebbe rivelarsi fondamentale per superare questa nuova sfida.
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