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Trentodoc: le bollicine di montagna conquistano il mercato italiano

Il mondo del vino sta vivendo un periodo di sfide e opportunità, con un calo generale dei consumi e una crescente concorrenza da parte di altre bevande. In questo contesto, emerge l’incertezza legata ai da­zi del 20% sui prodotti europei, una misura annunciata dall’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Tuttavia, non tutte le categorie di vino sono colpite allo stesso modo. Gli spumanti, ad esempio, continuano a guadagnare quote di mercato a discapito dei vini fermi. Le previsioni per il 2024 indicano che gli spumanti italiani potrebbero raggiungere un export di 555,5 milioni di litri, con un incremento del 12% rispetto ai 495,7 milioni del 2023. Il valore delle esportazioni dovrebbe attestarsi intorno ai 2,3 miliardi di euro, segnando un aumento del 5%. Questi risultati evidenziano una performance brillante del settore, con gli spumanti che rappresentano il 28,4% in valore e il 26,4% in volume delle esportazioni di vino italiano, come riportato dai dati Istat analizzati da WineNews.

La crescita del Trentodoc

Nel panorama degli spumanti, il Trentodoc, noto per le sue “bollicine di montagna”, si distingue per un trend di crescita che dura da oltre dieci anni. Nonostante una leggera flessione nel 2024, considerata quasi fisiologica, questa denominazione ha visto raddoppiare sia il numero di bottiglie sul mercato sia il giro d’affari. Le vendite delle 69 case spumantistiche associate all’Istituto Trentodoc, guidato da Stefano Fambri, hanno raggiunto un valore di 180 milioni di euro nel 2024, registrando un calo del 2,7% rispetto all’anno precedente. Fambri ha commentato che “questo calo è il risultato di un fisiologico assestamento del comparto dopo dieci anni di crescita sostenuta.” È interessante notare come le piccole e medie aziende del settore abbiano consolidato e persino incrementato la loro produzione.

Negli ultimi dieci anni, la produzione di bottiglie di Trentodoc è passata da 7 a 12,3 milioni, mentre il fatturato è più che raddoppiato, segnalando una crescita robusta e costante. L’Italia continua a essere il mercato principale per il Trentodoc, con le esportazioni che rappresentano il 15% delle vendite complessive. Questo aspetto è strategico per il futuro del marchio, con gli Stati Uniti e la Svizzera che si configurano come i mercati esteri più promettenti.

Innovazione e sostenibilità

La notorietà e la percezione del Trentodoc, sia in Italia che all’estero, sono testimonianze del successo della strategia di valorizzazione del marchio. Fambri ha sottolineato come “il settore ha vissuto una crescita straordinaria e la nostra posizione si è consolidata nel tempo”. Il Trentodoc si distingue non solo per la qualità dei suoi prodotti, ma anche per l’innovazione e la sostenibilità, aspetti sempre più apprezzati dai consumatori moderni.

Il Trentino, terra di origine del Trentodoc, si è fatto conoscere anche come un avamposto nella gestione del cambiamento climatico in vigna. Le cantine stanno adottando pratiche sempre più sostenibili, mirando a preservare l’ambiente e a garantire la qualità del vino. Questa attenzione al cambiamento climatico è fondamentale in un’epoca in cui la sostenibilità è diventata una priorità globale. In un video del nostro ultimo viaggio in Trentino, abbiamo esplorato come queste pratiche innovative siano state implementate dalle aziende locali, dimostrando che è possibile coniugare tradizione e modernità.

Metodo di produzione e marketing

Il Trentodoc si distingue anche per il suo metodo di produzione, il “Metodo Classico”, che richiede una fermentazione in bottiglia e un lungo affinamento sui lieviti, conferendo alle bollicine un carattere unico e complesso. Questo metodo, insieme alle peculiarità del terroir trentino, contribuisce a creare vini di alta qualità, apprezzati sia a livello nazionale che internazionale.

In termini di marketing e promozione, l’Istituto Trentodoc ha messo in atto diverse iniziative per far conoscere e valorizzare il prodotto. Le strategie includono:

  1. Eventi e degustazioni
  2. Collaborazioni con chef di fama
  3. Partecipazione a fiere internazionali
  4. Creazione di campagne promozionali mirate

Queste iniziative hanno reso il Trentodoc un simbolo del bere bene italiano, capace di attrarre anche i consumatori più giovani, attenti alla qualità e alla provenienza dei prodotti.

Il futuro del Trentodoc appare promettente. Con un mercato interno solido e opportunità di crescita all’estero, le bollicine di montagna si preparano ad affrontare le sfide del mercato globale. La combinazione di qualità, tradizione e innovazione rappresenta un’arma vincente per il Trentodoc, che continua a essere un ambasciatore dell’eccellenza vinicola italiana nel mondo.

Redazione Vinamundi

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