La vinificazione in anfora sta vivendo una rinascita nel mondo del vino, riportando alla luce una pratica antica che risale a millenni fa. Questi contenitori di terracotta non solo sono stati utilizzati per la fermentazione, ma anche per la conservazione del vino, legando la loro storia a culture come quella degli Etruschi e degli antichi Greci. In un’epoca di innovazione, ci si interroga sull’importanza di tornare alle radici per reinterpretare il futuro del vino.
Ho avuto l’opportunità di partecipare alla manifestazione “La Terracotta e il Vino 2022”, che si è svolta il 4 e 5 giugno nella splendida cornice della Certosa di Firenze. Questo evento, giunto alla sua quarta edizione, ha riunito produttori da diverse nazioni, creando uno spazio di confronto tra tradizione e modernità. Durante il mio tour tra gli espositori, ho scoperto che la terracotta offre un isolamento termico superiore rispetto ad altre soluzioni, come le barrique in rovere. Questa caratteristica preserva le proprietà varietali del vino, creando un ambiente ideale per l’affinamento.
Le forme delle anfore sono state adattate per soddisfare le necessità di diverse tipologie di vino. Le scelte di rivestimento interno possono influenzare notevolmente il processo di affinamento. Esistono tre opzioni principali:
La comparazione tra anfora e acciaio inox è interessante. L’acciaio inox offre vantaggi come la durata illimitata, il controllo della temperatura interna e un’igiene che non altera il prodotto. Tuttavia, la scelta dell’anfora rappresenta un ritorno alle radici, un’opzione romantica che abbraccia la sostenibilità e il benessere, collegando il vino alla terra e agli elementi naturali.
Durante la manifestazione, ho degustato vini provenienti da vari paesi, tra cui Spagna, Portogallo, Francia, Austria, Georgia, Armenia, Slovacchia e Croazia. Ogni produttore ha portato la propria visione e le proprie esperienze, creando un dialogo ricco di riflessioni. Tuttavia, non sono mancate critiche e scetticismi, specialmente riguardo a alcune interpretazioni sensoriali dei vini.
Un pensiero che mi ha colpito è stato quello del maestro Gino Veronelli, il quale affermava: “Il Vino, prima di tutto, deve essere Buono!” Questo principio dovrebbe guidare ogni produttore, indipendentemente dal metodo utilizzato.
Tra le degustazioni che ho apprezzato di più, ho trovato alcuni vini straordinari da:
In particolare, ho avuto il piacere di assaporare:
Ogni sorso raccontava una storia, un legame con la terra e con le tradizioni vinicole delle rispettive regioni. Le anfore, con la loro capacità di esaltare i profumi e i sapori del vino, si sono rivelate strumenti preziosi per i produttori che cercano di esprimere al meglio il loro terroir.
In un contesto di crescente interesse per la sostenibilità, l’uso della terracotta nella vinificazione rappresenta un affascinante equilibrio tra modernità e tradizione. La scelta di utilizzare anfore in terracotta non è solo una questione di preferenza stilistica, ma un modo per riscoprire l’autenticità del vino, in un’epoca in cui il consumatore è sempre più attento alla qualità e all’origine dei prodotti.
L’incontro tra passato e futuro nel mondo della vinificazione continua a evolversi. La terracotta, con le sue proprietà uniche, offre una nuova dimensione alla produzione vinicola, invitando i produttori a sperimentare e innovare, mentre i consumatori possono godere di vini che raccontano storie di tradizione, passione e sostenibilità.
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