Il vino

Tappi da vino, le tipologie e le differenze

Tra i produttori e i semplici amanti del vino circola, ormai da anni, una domanda importante: qual è il miglior tipo di tappo per la conservazione del vino? Come sappiamo, infatti, nonostante il tappo in sughero sia il più comune, ne esistono diversi tipi, ognuno con i propri svantaggi e le proprie qualità, ma quali sono?

Il tappo in sughero, è davvero il migliore?

Utilizzato sin dall’antichità, il tappo in sughero è sicuramente la tipologia più affascinante e la migliore per la conservazione del vino, soprattutto per quelli destinati all’invecchiamento. Il sughero, infatti, è un materiale molto elastico e impermeabile, che, nonostante questa sua ultima qualità, permette al vino di ossigenarsi grazie ai piccolissimi pori che presenta, in modo tale da consentire alle sostanze organolettiche di sviluppare la loro intensità nel modo migliore e donare al vino il suo sapore caratteristico. Naturalmente l’azione del tappo in sughero deve essere supportata da una buona conservazione nel giusto ambiente, altrimenti potrebbe conferire al vino il cosiddetto “sapore di tappo”. Inoltre, il sughero usato deve essere di ottima qualità, per scongiurare la possibilità che si sviluppino funghi che potrebbero rovinare il prodotto.

Negli ultimi anni, però, le materie prime (ovvero gli alberi) da cui viene prodotto il sughero hanno iniziato a scarseggiare a causa dell’alta richiesta, facendo lievitare sempre di più il suo prezzo, fino a far diventare sconveniente l’acquisto, ecco perché le sue alternative hanno iniziato sempre più a prendere piede.

Immagine | Pixabay @ClausAlwinVogel

Le alternative ai tappi in sughero

Per il motivo appena spiegato, i produttori di vino hanno iniziato a cercare alternative ai tradizionali tappi in sughero, con l’obiettivo di trovare tappi in grado di conservare il vino nel modo migliore.

Sono tre le alternative più comuni e utilizzate: i tappi sintetici, i tappi in vetro e i tappi a vite, tutti con i loro vantaggi e i loro svantaggi. Vediamoli più nel dettaglio.

I tappi sintetici

Costruiti da derivati della plastica e del silicone e contenenti, in alcuni casi, piccole quantità di sughero unite da diversi collanti, i tappi sintetici rappresentano, ad oggi, l’alternativa più comune ai tappi in sughero.

Tra i loro vantaggi si annotano la resistenza alle muffe, funghi e batteri, la capacità di mantenere le proprietà organolettiche del vino per lungo tempo e i bassi costi di produzione.

Tra gli svantaggi, invece, troviamo la loro bassa adattabilità ai vini invecchiati, poiché non presentano i pori caratteristici dei tappi in sughero.

Sono perfetti da utilizzare per la conservazione di vini giovani, da consumare in un tempo breve.

I tappi in vetro

I tappi in vetro risultano essere sempre più utilizzati per la conservazione del vino, anche perché sono, probabilmente, l’alternativa migliore.

Tra i loro vantaggi infatti troviamo la capacità nel mantenere i sapori e gli aromi per un lungo tempo e il fatto di essere sterili e non permettere la proliferazione di muffe, funghi e batteri. Sono dunque perfetti per la conservazione dei vini.

L’unico problema di questa tipologia di tappo è il suo costo eccessivo, anche più elevato di quelli in sughero, motivo per il quale, nonostante l’aumento del suo utilizzo, non risulta essere l’alternativa più comune.

Immagine | Pixabay @xxwp

I tappi a vite

Un’alternativa relativamente nuova e sofisticata è rappresentata dai tappi a vite, simili a quelli utilizzati per le bottiglie d’acqua in vetro.

Sono formati da due strati: quello esterno, fatto in alluminio, protegge quello interno, caratterizzato da una pellicola sterile e impermeabile che svolge una funzione da isolante. La chiusura “filettata” evita l’entrata di agenti esterni e l’uscita del gas, caratteristica che permette al vino di mantenere le proprie sostanze organolettiche, ma che non favorisce l’ossigenazione, rendendolo non adatto all’invecchiamento.

Tutte queste tipologie di tappo stanno prendendo sempre più piede all’estero, diventando quasi più comuni dei tappi in sughero, mentre in Italia siamo rimasti decisamente più legati alla tradizione. Staremo a vedere se, anche nel nostro paese, nei prossimi anni, queste alternative inizieranno ad essere sempre più utilizzate o se continueremo a non saper resistere al fascino dei tappi in sughero.

Federico Liberi

Sono laureato in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica.

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