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Strategie vincenti per proteggere il vigneto dalla pre-fioritura all’allegagione

La fase che intercorre dalla pre-fioritura all’allegagione rappresenta uno dei periodi più critici per la viticoltura. Durante questa fase, la vite entra in un’intensa attività vegetativa e la formazione dei grappoli diventa fondamentale per il futuro raccolto. È essenziale quindi implementare strategie di protezione efficaci contro le malattie fungine e i parassiti che possono compromettere la salute e la produttività delle piante.

La peronospora della vite: sintomi e danni

La Peronospora (Plasmopara viticola) è una delle patologie più temute dai viticoltori. Colpisce non solo le foglie e i germogli, ma soprattutto i grappoli, compromettendo sia la qualità che la resa. I sintomi iniziano con la comparsa di macchie d’olio sulle foglie, che si sviluppano in muffe bianche sulla pagina inferiore. Quando l’infezione si estende ai grappoli in fase di formazione, possono verificarsi deformazioni, ipertrofie del raspo e marciumi, compromettendo gravemente il potenziale produttivo della pianta.

In condizioni favorevoli, la Peronospora può portare a due sindromi principali:

  1. Marciume grigio: si sviluppa in primavera, provocando un rivestimento di muffa plumbea su acini e racimoli.
  2. Peronospora larvata: più comune nelle estati fresche e piovose, provoca imbrunimenti e avvizzimenti senza evidenti fruttificazioni fungine.

Queste patologie rappresentano una seria minaccia, richiedendo interventi tempestivi e mirati.

L’oidio della vite: un nemico silenzioso

Accanto alla Peronospora, l’Oidio (Uncinula necator) si rivela un altro avversario da tenere sotto controllo. Questo fungo può infliggere danni significativi durante le fasi di fioritura e allegagione, colpendo in particolare gli acini giovani e le infiorescenze. Le infezioni precoci si manifestano con una muffa biancastra e necrosi reticolari sulla buccia degli acini, che possono facilmente lacerarsi, facilitando l’ingresso di altri patogeni, come la Botrite e batteri patogeni.

Il grappolo colpito dall’Oidio ha difficoltà a raggiungere la maturità tecnologica, compromettendo così non solo la quantità, ma anche la qualità del vino prodotto. Questo fungo prospera in condizioni di umidità elevata e temperature moderate, rendendo imperativo un monitoraggio costante e trattamenti preventivi.

Parassiti della vite: l’attenzione a cicaline e cocciniglie

Oltre alle malattie fungine, durante la primavera avanzata è fondamentale prestare attenzione alla presenza di insetti dannosi. In particolare, due gruppi di parassiti meritano un monitoraggio attento: le Cicaline e le Cocciniglie.

  1. Cicaline: in particolare lo Scaphoideus titanus, sono vettori della Flavescenza dorata, una fitopatia di grave rilevanza per i vigneti. Il trattamento delle zone infette è obbligatorio per legge, anche in agricoltura biologica, per evitare la diffusione di questa malattia devastante.

  2. Cocciniglie: sono in costante aumento e possono causare danni diretti sottraendo linfa alle piante e danni indiretti attraverso la produzione di melata, che favorisce lo sviluppo di fumaggini e la trasmissione di virosi come l’accartocciamento fogliare. La cocciniglia farinosa (Planococcus ficus) è la più diffusa e attiva nella viticoltura da vino.

Strategie di difesa sostenibile del vigneto

La difesa fitosanitaria del vigneto durante il periodo che va dalla pre-fioritura all’allegagione deve basarsi su strategie preventive e integrate. È fondamentale prendere in considerazione diversi fattori, come le condizioni meteorologiche, la fenologia della vite e il monitoraggio attento degli appezzamenti.

Le condizioni climatiche, in particolare, hanno un ruolo cruciale. Piogge e umidità elevata favoriscono lo sviluppo di patogeni fungini. Pertanto, è essenziale essere pronti a intervenire con trattamenti fungicidi nel momento in cui si prevede un aumento della pressione delle malattie.

Inoltre, il monitoraggio costante delle piante permette di identificare tempestivamente la presenza di sintomi di malattie o infestazioni da parassiti. È consigliabile effettuare ispezioni regolari, soprattutto nelle aree più vulnerabili del vigneto. L’uso di trappole e tecnologie di monitoraggio può aiutare a rilevare la presenza di parassiti in modo più efficace.

Le pratiche agronomiche possono contribuire significativamente alla salute del vigneto. La scelta di portinnesti resistenti, la potatura corretta e la gestione del suolo sono tutti elementi che aiutano a rafforzare le piante e a rendere il vigneto meno suscettibile alle malattie.

Inoltre, l’adozione di trattamenti biologici e naturali può essere una scelta vincente per mantenere l’equilibrio dell’ecosistema del vigneto, riducendo al contempo l’impatto ambientale. L’utilizzo di prodotti a base di estratti vegetali e microrganismi benefici può contribuire a migliorare la resistenza delle piante, senza compromettere la salute del terreno e dell’ambiente circostante.

Infine, la formazione e l’aggiornamento continuo dei viticoltori sulle nuove strategie di gestione delle malattie e dei parassiti sono essenziali. La partecipazione a corsi di formazione, workshop e conferenze può fornire informazioni preziose e aggiornamenti sulle ultime scoperte e tecnologie disponibili nel settore vitivinicolo.

In questo modo, sarà possibile garantire un vigneto sano e produttivo, capace di affrontare le sfide del cambiamento climatico e delle pressioni fitopatologiche, ottimizzando la qualità del vino e la sostenibilità della viticoltura.

Redazione Vinamundi

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