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Stati Generali del Vino: un appello collettivo per salvaguardare il settore vitivinicolo

Il 12 ottobre 2023, il Campidoglio di Roma ha ospitato un evento di grande rilevanza per il settore vitivinicolo europeo: gli Stati Generali del Vino. Questo incontro, organizzato da Federvini, ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra produttori, esportatori e importatori di vino, bevande spiritose e aceti. Durante l’evento, sono emerse le sfide e le opportunità che il comparto deve affrontare in un contesto globale sempre più competitivo.

Albiera Antinori, Presidente del Gruppo Vini di Federvini, ha aperto il dibattito evidenziando l’urgenza di una strategia politica comune per proteggere e valorizzare il patrimonio vitivinicolo europeo. Secondo Antinori, “il vino è una risorsa fondamentale per la nostra economia. Per continuare a competere sui mercati mondiali, è necessario proteggere il nostro settore da normative frammentate e approcci che penalizzano il nostro patrimonio storico e culturale”. Queste parole sottolineano la necessità di unire le forze per costruire un futuro più solido e sostenibile per il settore.

Il ruolo dell’Unione Europea nel mercato del vino

L’Unione Europea si conferma come il principale produttore di vino al mondo, con una produzione annuale che supera i 160 milioni di ettolitri. L’Italia, in particolare, si distingue con 49,7 milioni di ettolitri prodotti nel 2024, mantenendo la leadership mondiale nell’esportazione di vino e generando un saldo attivo nell’export superiore ai 7 miliardi di euro. Tuttavia, nonostante questi numeri impressionanti, il settore vitivinicolo italiano deve affrontare sfide significative, tra cui la necessità di una semplificazione normativa.

Innovazioni nell’etichettatura e sostenibilità

Uno dei temi cruciali discussi durante l’incontro è stato quello dell’etichettatura digitale. Antinori ha proposto l’adozione di simboli grafici accompagnati da codici QR per rendere l’accesso alle informazioni più immediato per i consumatori e semplificare la burocrazia per i produttori. Questa proposta mira a:

  1. Facilitare la vita ai produttori.
  2. Migliorare l’esperienza del consumatore, permettendo un accesso più semplice alle informazioni sui prodotti.

Un altro argomento di grande rilevanza emerso durante gli Stati Generali è stata la sostenibilità. Antinori ha avvertito che “l’assenza di un quadro normativo unico in Europa rischia di frammentare il settore, creando disuguaglianze tra i produttori e ostacolando l’efficacia degli sforzi di sostenibilità”.

La tutela dell’identità culturale del vino

Il riconoscimento della specificità del vino in Europa è stato un altro punto chiave del dibattito, in particolare in relazione ai regolamenti sugli imballaggi. Antinori ha sottolineato l’importanza di tutelare il vino da normative che possano ledere la sua identità culturale e storica, un aspetto fondamentale per il mercato europeo.

L’intervento di Lamberto Frescobaldi, presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), ha aggiunto ulteriore spessore al dibattito. Frescobaldi ha denunciato come il settore del vino sia spesso vittima di “fuoco amico”, citando come esempio il piano Beca della Commissione UE. Ha evidenziato che le recenti proposte, che prevedono forti limitazioni al commercio e l’introduzione di etichette allarmistiche, rappresentano un passo indietro in termini di libertà di mercato. “Il settore del vino non sta andando bene – ha proseguito Frescobaldi –: il 60% dell’export è concentrato in 5 Paesi e negli Stati Uniti le vendite interne di vino italiano hanno perso il 4,4% a volume nel 2024.”

In questo contesto, gli Stati Generali del Vino hanno rappresentato un’importante piattaforma di discussione tra i vari attori del settore, con l’obiettivo di trovare soluzioni comuni per garantire la tutela e la valorizzazione del vino europeo. La sfida è quella di mantenere alta l’attenzione su un settore che contribuisce in modo significativo all’economia europea e che è profondamente legato alla cultura e alla tradizione dei paesi produttori. Sebbene la strada da seguire sia complessa, il consenso e l’unità di intenti emersi durante l’incontro rappresentano un segnale positivo per il futuro del comparto vitivinicolo.

Redazione Vinamundi

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