La vendemmia del 2025 in Sicilia si presenta come un evento di grande rilevanza per il panorama vitivinicolo italiano. Questa regione, nota per la sua lunga stagione di raccolta che si estende per circa cento giorni, sta vivendo una fase di ripresa e di qualità promettente. Le prime stime indicano un aumento delle quantità di uva rispetto all’anno precedente, con un calendario di vendemmia che segue le normali tempistiche stagionali. Inoltre, il buono stato fitosanitario delle uve è attribuibile a un inverno ricco di precipitazioni e a una primavera mite. Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, ha sottolineato come la regione stia dimostrando resilienza e capacità di affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Nella Sicilia Occidentale, l’annata si presenta equilibrata e le condizioni climatiche favorevoli hanno portato a una maturazione ottimale delle uve. Filippo Buttafuoco, agronomo di Cantine Settesoli, ha affermato che “le vigne sono in ottima salute. La produzione sarà nella media e di qualità.” I viticoltori stanno prestando particolare attenzione alla salute delle piante, consapevoli che la qualità è fondamentale per il mercato.
Le varietà di vitigni coltivati in questa zona includono:
1. Nero d’Avola
2. Grillo
3. Catarratto
Questi vitigni sono essenziali per la produzione di vini rossi e bianchi di alta qualità. Inoltre, l’interesse per l’enoturismo è in crescita, portando a una maggiore valorizzazione dei vini locali.
Nel Sud-Est dell’isola, le notizie sono ancora più incoraggianti, con una ripresa produttiva che potrebbe raggiungere un +20% rispetto al 2024. Marco Parisi, enologo di Feudi del Pisciotto, ha commentato che “è un’annata di riscatto. Il Frappato si conferma varietà del futuro, sano e resiliente.” La salute delle uve è eccellente e le fitopatie sono state mantenute sotto controllo, rendendo questa vendemmia una delle più promettenti degli ultimi anni.
I vini freschi e fruttati della Sicilia Sud-Orientale, in particolare i rossi da uve Frappato e Nero d’Avola, stanno guadagnando consensi anche nei mercati internazionali, grazie anche a un crescente interesse verso la sostenibilità e la produzione biologica.
Sull’isola di Pantelleria, la vendemmia è iniziata nei vigneti precoci come Punta Karace. Antonio Rallo, AD e winemaker di Donnafugata, ha dichiarato che “le quantità sono in leggero calo, ma la qualità è promettente.” La riserva idrica accumulata durante l’inverno ha garantito uno sviluppo vegetativo regolare. Pantelleria, con il suo Zibibbo, si afferma come un’importante zona per la produzione di vini dolci e aromatici, sempre più apprezzati a livello internazionale.
Con un ritorno alla normalità nei tempi di raccolta e un’ottima salute dei vigneti, la vendemmia 2025 si profila come una delle più promettenti per la Sicilia. Ogni zona dell’isola racconta una storia di resilienza e identità, offrendo un messaggio positivo per l’intera filiera vitivinicola. Con un focus sulle pratiche sostenibili e sulla qualità del prodotto, la Sicilia si conferma come un protagonista di spicco nel panorama vinicolo internazionale, pronta a rispondere alle sfide future mantenendo vive le proprie tradizioni.
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