Giulio Gambelli, conosciuto come il “maestro del Sangiovese”, è una figura emblematica nella storia del vino italiano. Nato a Poggibonsi nel 1925, ha dedicato la sua vita all’arte della vinificazione, diventando una leggenda nel panorama vitivinicolo. La sua carriera è iniziata all’Enopolio di Poggibonsi, dove ha appreso l’arte del vino sotto la guida di Tancredi Biondi Santi, famoso per il Brunello di Montalcino. La sua scomparsa nel 2012 ha lasciato un vuoto nel settore, ma il suo contributo è stato riscoperto da appassionati e professionisti.
In onore del centenario dalla nascita di Gambelli, Poggibonsi ospiterà la mostra “Bottiglie d’autore – Gambelli 100”, che si svolgerà presso l’Expo Centro Culturale Accabì Hospital Burresi dal 27 giugno al 14 luglio. Questo evento, organizzato dal Comune di Poggibonsi e patrocinato dalla Regione Toscana, celebra la vita e l’opera di un uomo che ha rivoluzionato il mondo del vino.
L’evento è realizzato dall’associazione “Amici di Poggibonsi” in collaborazione con la Fondazione Elsa. Due importanti figure del giornalismo enogastronomico, Carlo Macchi e David Taddei, curano la mostra, presentando le bottiglie come vere e proprie opere d’arte. Durante il vernissage, verrà proiettata una video-intervista storica di Gambelli, offrendo uno spaccato della sua vita e del suo legame con il mondo del vino.
Le etichette dei vini selezionati saranno esposte in verticale, incorniciate in legno, trasformandole in pezzi d’arte. Ogni bottiglia sarà accompagnata da un cartiglio che racconta non solo le note di degustazione, ma anche la storia personale legata a Gambelli e ai produttori con cui ha collaborato. Tra le aziende vinicole partecipanti, si annoverano:
Queste aziende testimoniano la versatilità di Gambelli, che non si è limitato al Sangiovese ma ha abbracciato anche altre varietà.
La mostra si articola attorno a due fili narrativi principali. Il primo mette in luce l’unicità di Gambelli come assaggiatore, capace di identificare pregi e difetti dei vini con una precisione ineguagliabile. Il secondo filo narrativo è la “rivoluzione gambelliana”, un cambiamento radicale nel modo di concepire e produrre il Chianti. Gambelli ha introdotto l’uvaggio monovitigno del Sangiovese nel Chianti, sfidando le tradizioni consolidate.
Nel 1968, insieme a Enzo Morganti, ha creato il Vigorello, un vino che ha segnato l’inizio di una nuova era. Il suo vero successo è arrivato con Le Pergole Torte, un vino innovativo che ha suscitato polemiche nel settore. Solo nel 2014, il Consorzio del Chianti ha riconosciuto il valore di questa innovazione, introducendo la “Gran Selezione”, che consente l’uso esclusivo del Sangiovese.
La mostra “Bottiglie d’autore – Gambelli 100” non celebra solo il centenario dalla nascita di Giulio Gambelli, ma anche la purezza e la dedizione che ha portato al suo vitigno prediletto. Anche se non ha vissuto per vedere il suo sogno diventare parte integrante dell’identità chiantigiana, il suo lascito continua a influenzare profondamente la viticoltura toscana e italiana.
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