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Scopri il mistero dietro il nome del vino Cerasuolo

Il Cerasuolo è un vino che affonda le sue radici nella tradizione enologica italiana, suscitando curiosità tra appassionati e neofiti. La domanda più comune è: perché questo vino si chiama Cerasuolo? La risposta è intrecciata con la storia, la linguistica e le peculiarità organolettiche di un vino che si distingue per caratteristiche uniche, non legate a un singolo vitigno o a una specifica area geografica.

L’origine del nome Cerasuolo

Il termine Cerasuolo deriva dalla parola latina “cerasium,” che significa ciliegia. Questo legame è evidente nel nome, nel colore e nel profilo aromatico del vino. In molte regioni dell’Italia centrale e meridionale, la ciliegia è ancora chiamata cerasa, un’eredità linguistica che sottolinea l’importanza di questo frutto nella cultura locale.

Le prime menzioni scritte del vino Cerasuolo risalgono al XIX secolo, ma il suo utilizzo come termine per descrivere un vino rosato tipico dell’Abruzzo si è consolidato tra il XVIII e il XIX secolo. I produttori abruzzesi iniziarono a utilizzare questo termine per descrivere il loro vino rosato, caratterizzato da un colore rosa ciliegia, particolarmente evidente nelle versioni più giovani e fresche. La prima attestazione del nome “Cerasuolo” appare nel 1903, ma è probabile che fosse già in uso tra i produttori locali.

Caratteristiche del Cerasuolo d’Abruzzo

Il Cerasuolo d’Abruzzo è un vino rosato che si distingue per la sua intensità cromatica e il suo profilo aromatico. A differenza di molti rosati, il Cerasuolo d’Abruzzo presenta tonalità che variano dal rosa ciliegia vivace a un rosso chiaro più intenso. Questa peculiarità lo rende quasi unico nel panorama dei vini rosati italiani.

Le uve principali utilizzate per la produzione del Cerasuolo d’Abruzzo sono quelle del Montepulciano, un vitigno autoctono che conferisce al vino una struttura e una complessità aromatica uniche. Le note di ciliegia fresca e altre sfumature di frutti rossi sono tipiche di questo vino, il quale si presta bene a essere abbinato a:

  1. Piatti di pesce
  2. Carni bianche
  3. Antipasti

Cerasuolo di Vittoria: una sfumatura siciliana

Il termine Cerasuolo non si limita al vino rosato abruzzese. Infatti, troviamo anche il Cerasuolo di Vittoria, un vino rosso siciliano che ha ottenuto il riconoscimento come Denominazione di Origine Controllata (DOCG). Prodotto principalmente da un assemblaggio di uve Nero d’Avola e Frappato, il suo colore è un rosso rubino di media intensità, brillante e luminoso, che richiama la tonalità della ciliegia matura.

Il Cerasuolo di Vittoria ha una storia affascinante, essendo il primo vino siciliano a ottenere la DOCG nel 2005. La combinazione delle due varietà di uva conferisce al vino una complessità aromatica e una struttura equilibrata, rendendolo ideale per abbinamenti con piatti ricchi e saporiti, come le specialità della cucina siciliana, tra cui il famoso cous cous di pesce.

La popolarità del Cerasuolo

Negli ultimi anni, il Cerasuolo, sia nella sua versione abruzzese che in quella siciliana, ha guadagnato attenzione da parte di sommeliers, ristoratori e appassionati di vino, grazie alla sua versatilità e ai suoi profili aromatici distintivi. La crescente popolarità del Cerasuolo d’Abruzzo e del Cerasuolo di Vittoria è anche dovuta a un rinnovato interesse nei confronti dei vini rosati, che stanno vivendo un momento di grande riscoperta nel mercato enologico globale.

In un contesto in cui i consumatori sono sempre più attenti alla qualità e all’autenticità dei prodotti, il Cerasuolo rappresenta una scelta eccellente per chi desidera esplorare la ricca tradizione vitivinicola italiana, scoprendo al contempo le sfumature di un vino che, pur avendo un nome comune, racconta storie diverse e affascinanti a seconda della sua origine.

Redazione Vinamundi

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