Il mio recente viaggio nella storica regione vinicola della Côte d’Or si è concluso con una visita al Domaine Mestre Père et Fils, situato nel pittoresco comune di Santenay. Questa località, abbracciata da un mare di vigneti, offre una vista mozzafiato da Moulin Sorine, dove si possono ammirare i paesaggi che si estendono da Saint-Aubin a Chassagne-Montrachet, passando per Deize-Les-Maranges e Cheilly-Les-Maranges, fino a Sampigny-Les-Maranges, la Côte Chalonnaise e Couchois.
Il Domaine Mestre Père et Fils è gestito da Sandy, il responsabile dell’accoglienza, che mi ha accolto nella storica Place du Jet d’Eau, al civico 12. Questo dominio vinicolo ha una lunga e affascinante storia, essendo attivo da cinque generazioni. Con una superficie di 17 ettari distribuiti su cinque villaggi della Côte de Beaune, la cantina produce un’ampia gamma di vini, con 9 varietà bianche e 12 rosse. Oltre ai vigneti della parte sud della Côte de Beaune, il Domaine si estende anche a nord, includendo produzioni da Aloxe-Corton, Corton-Charlemagne e Ladoix.
Durante la visita, Sandy ha condiviso con me la filosofia alla base della produzione vinicola del Domaine. “Nella nostra costante ricerca della massima qualità,” ha spiegato, “mettiamo a frutto l’esperienza e le tecniche acquisite nel tempo, garantendo così vini con un sorprendente potenziale di mineralità.” Questa attenzione alla qualità è evidente anche nella scelta dell’etichetta, che raffigura un’oinochoe, un antico recipiente per il vino.
L’oinochoe presenta una storia affascinante: recuperata nel 1891 da Mariano Mestre dal fondo di un antico pozzo a Santenay, è un reperto in bronzo di origine preellenica. Alta 26 centimetri, si ritiene che sia stata realizzata da una fonderia italiana ispirata ai modelli greci del V secolo a.C. Attualmente, si trova esposta al Musée National de Saint-Germain-en-Laye. La vendita di questo pezzo unico ha permesso a Mariano Mestre di acquistare le sue prime vigne, segnando l’inizio di una tradizione vinicola che oggi continua con passione e dedizione.
I vigneti del Domaine Mestre Père et Fils sono coltivati secondo metodi sostenibili dal 1976. Questo rigoroso approccio alla viticoltura consente di sviluppare vini complessi e ricchi di sfumature aromatiche. La vendemmia avviene interamente a mano, con una selezione accurata delle uve direttamente in vigna. Per preservare la qualità del raccolto, le uve vengono trasportate in cassette forate, pronte per essere lavorate in cantina.
La vinificazione dei vini rossi prevede diverse fasi:
Per quanto riguarda i vini bianchi, il processo è altrettanto meticoloso:
Durante la visita, ho avuto l’opportunità di assaporare alcuni dei vini dell’azienda, ognuno dei quali ha rivelato il carattere distintivo del terroir di Santenay. Tra i più notevoli vi sono:
Mentre ho tralasciato alcune denominazioni come Puligny, Aloxe e Charlemagne, ho notato una vivace offerta di bianchi a Santenay, e il Domaine Mestre Père et Fils si distingue sicuramente come una delle cantine da visitare nella regione. La passione per il vino e l’attenzione ai dettagli sono evidenti in ogni aspetto della loro produzione, rendendo la visita a questo luogo un’esperienza memorabile per ogni amante del vino.
Situato in un contesto paesaggistico affascinante e ricco di storia, il Domaine Mestre Père et Fils è un esempio perfetto di come la tradizione e l’innovazione possano coesistere nel mondo della viticoltura. Durante il mio viaggio, ho avuto la conferma che il futuro dei vini di Santenay è luminoso e promettente, grazie a produttori come quelli della famiglia Mestre, che continuano a onorare la loro eredità attraverso vini di alta qualità.
Per visitare il Domaine Mestre Père et Fils, potete trovare loro in Place du Jet d’Eau, 12 a Santenay, e contattarli al numero +33(0) 380206011.
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