Nel cuore della Maremma, tra le dolci colline che si affacciano sulla costa tirrenica, si trova Podere Val di Toro, un’azienda vinicola che, pur essendo relativamente giovane, ha già saputo ritagliarsi un’importante fetta di mercato e di riconoscimento nel panorama vitivinicolo italiano. Fondata nel 2003 da Anna Maria Cruciata e suo marito Hugh Constable Maxwell, l’azienda sorge a pochi chilometri da Grosseto, nella zona collinare conosciuta come Poggio La Mozza, all’interno della denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) Morellino di Scansano.
La mia prima esperienza con la Signora Anna Maria è avvenuta durante l’evento Maremmachevini, un’importante manifestazione che celebra la cultura e i vini di questa straordinaria regione. La conversazione è iniziata in modo naturale, alimentata dalla voglia di condividere la storia dei vini di Val di Toro e dal mio interesse per il loro nome, che richiama a un territorio meno noto rispetto ad altre zone vinicole italiane.
La Signora Anna Maria ha subito sottolineato un aspetto affascinante del loro podere: “Se un giorno verrà a trovarci, la prima cosa che noterà saranno gli alberi. Le querce che abbiamo trovato qui, nate e cresciute prima dei vigneti, hanno un’importanza storica e ambientale fondamentale.” Queste querce non solo offrono ombra al bestiame nei pascoli, ma sono parte integrante del paesaggio e della filosofia produttiva dell’azienda. “Le abbiamo lasciate al loro posto, interrompendo i filari di vite, perché rappresentano un segno di rispetto per la terra che amiamo. Non semplificano il nostro lavoro, ma raccontano una storia.”
Questa passione per la terra e il suo rispetto sono evidenti anche nella scelta dei vitigni e nelle pratiche di coltivazione. Podere Val di Toro coltiva circa 10 ettari di vigneto, con una densità di 6.000 piante per ettaro, utilizzando il sistema di allevamento a guyot. Tra i vitigni presenti ci sono il Sangiovese, il Montepulciano, il Vermentino e una piccola parte di Grechetto, tutti allevati secondo metodologie biologiche. La Signora Anna Maria ha precisato che la pratica del sovescio è predominante, contribuendo a migliorare la salute del suolo e il microclima del vigneto.
La zona di Poggio La Mozza beneficia di un microclima peculiare, influenzato dai venti marini e dalla presenza della macchia mediterranea, che conferiscono ai vini di Val di Toro una complessità e un carattere unici. Durante la degustazione, ho potuto assaporare quattro vini emblematici dell’azienda, ognuno con una propria personalità e storia.
Maremma Toscana DOC Vermentino 2015 “Auramaris”: Composto per l’85% da Vermentino e per il 15% da Grechetto, questo bianco si distingue per il suo colore paglierino con riflessi dorati e un bouquet aromatico che spazia da note floreali a fruttate, con una marcata scia vegetale. Al palato, si presenta fresco e minerale, con un’ottima struttura. Ho assegnato un voto di 87/100.
Maremma Toscana DOC Rosato 2015 “Anna’s Secret”: Un Sangiovese in purezza, caratterizzato da un delicato colore rosa pallido. Al naso, si percepiscono note di fiori, fragole e mirtilli, mentre in bocca si sviluppa una piacevole freschezza sapida. Un rosato che merita un punteggio di 88/100.
Maremma Toscana DOC Sangiovese 2014 “Rosso Ribelle”: Una vera espressione del Sangiovese maremmano, semplice e diretto. Con un bel rosso rubino luminoso e note floreali e fruttate al naso, il vino si distingue per la sua capacità di mantenere un equilibrio tra acidità e morbidezza, guadagnandosi un punteggio di 86/100.
Maremma Toscana DOC Rosso 2011 “Val di Toro”: Il vino di punta dell’azienda, composto da Sangiovese (70%) e Montepulciano (30%). Ha subito una fermentazione separata in vasche di cemento e un affinamento di 18 mesi in barriques di secondo passaggio. Con un colore rubino luminoso e una complessità aromatica avvolgente, questo vino ha dimostrato un grande potenziale di invecchiamento, ricevendo un punteggio di 89/100.
L’approccio di Podere Val di Toro, che punta su eleganza e equilibrio, rappresenta un’interessante alternativa alla rusticità tipica dei rossi maremmani. La dedizione della Signora Anna Maria e del suo team alla qualità e alla sostenibilità è evidente in ogni sorso, confermando che la passione per la viticoltura può portare a risultati straordinari anche in un territorio meno conosciuto.
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