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Scoperte inaspettate: l’annata 2024 sorprende l’Alto Adige

L’annata vitivinicola 2024 in Alto Adige si preannuncia come una delle più interessanti degli ultimi anni, nonostante le sfide climatiche che hanno caratterizzato il percorso di crescita delle viti. Gli esperti del settore sono concordi nel sottolineare che, sebbene le condizioni meteorologiche siano state complesse, la qualità dei vini bianchi e rossi di quest’anno promette di sorprendere per eleganza, freschezza e modernità.

Le sfide climatiche

L’inverno 2023-2024 ha registrato temperature miti, ma ha lasciato il posto a una primavera che ha messo a dura prova i viticoltori con gelate tardive e piogge abbondanti. Questi eventi climatici hanno influito sulle rese, compromettendo parte della produzione. Hansjörg Hafner, esperto del Centro di Consulenza per la Fruttiviticoltura dell’Alto Adige, ha spiegato che varietà come Lagrein, Gewürztraminer e Pinot Grigio sono state tra le più vulnerabili, mentre altre come Schiava, Merlot e Riesling hanno dimostrato una resistenza superiore.

La maturazione delle uve

Il mese di settembre, caratterizzato da temperature fresche e condizioni climatiche favorevoli, ha permesso una maturazione più lenta delle uve, un fattore che ha contribuito positivamente alla qualità finale dei vini. Andreas Huber, della cantina Pacher Hof, e Martin Lemayr, della Cantina Colterenzio, hanno entrambi confermato l’importanza di un lavoro meticoloso nei vigneti, necessario per selezionare i grappoli migliori e ottenere vini di alta qualità. Tra le varietà che si sono distinte nell’annata 2024, il Pinot Nero emerge con particolare intensità, dando vita a vini caratterizzati da:

  1. Aromi complessi di lamponi e amarene
  2. Colore limpido
  3. Struttura tannica fine

Anche i Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon si sono rivelati eccezionali, presentando un equilibrio perfetto tra acidità e freschezza, con un contenuto alcolico moderato.

La qualità dei vitigni autoctoni

Per quanto riguarda i vitigni autoctoni, Lagrein e Schiava hanno mostrato una certa vulnerabilità in termini di quantità, ma non hanno deluso in qualità. Veronika Pfeifer, del Pfannenstielhof, ha descritto la Schiava del 2024 come fresca e fruttata, con un profilo che invita alla beva. Il Lagrein, invece, si distingue per la sua morbidezza e armonia al palato, presentando una struttura elegante che ben si presta all’invecchiamento.

Nonostante le rese ridotte e le difficoltà nel processo di maturazione, l’annata 2024 ha portato a vini più sottili e raffinati. Gli esperti del settore prevedono che questi vini saranno longevi e capaci di rispondere alle nuove tendenze del mercato, sempre più orientato verso l’eleganza e la bevibilità. Questo è particolarmente significativo in un contesto in cui i consumatori sono sempre più attenti alla qualità e al terroir dei vini che scelgono di degustare.

In Alto Adige, l’arte della viticoltura è strettamente legata alla tradizione e alla cultura locale. La comunità vitivinicola è nota per la sua resilienza e capacità di adattamento. Le sfide climatiche di quest’anno hanno spinto i viticoltori a rivedere le loro pratiche agronomiche, investendo in tecnologie innovative e sostenibili per garantire la qualità e la sostenibilità delle loro produzioni future.

La vendemmia del 2024, pur essendo stata segnata da difficoltà, rappresenta quindi un’opportunità per i produttori dell’Alto Adige di affermarsi ulteriormente sul mercato nazionale e internazionale. La qualità dei vini, unita alla bellezza dei paesaggi altoatesini e alla ricchezza della cultura enogastronomica locale, rende l’Alto Adige una delle regioni vinicole più promettenti d’Europa.

In questo contesto, i visitatori e gli appassionati di vino possono aspettarsi di scoprire etichette che raccontano storie di passione, dedizione e un profondo legame con il territorio. L’annata 2024 sarà senza dubbio un capitolo da seguire con attenzione nel panorama vitivinicolo altoatesino.

Redazione Vinamundi

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