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San Bruzio: il vermentino che conquista le generazioni

La Cantina Vignaioli Morellino di Scansano ha recentemente lanciato il suo nuovo prodotto di punta: il San Bruzio Vermentino Superiore Maremma Toscana DOC 2023. Questo vino rappresenta una vera e propria sfida ai canoni tradizionali del vermentino, un vitigno noto per la sua freschezza e immediatezza, ma che, con il giusto affinamento, può rivelare un potenziale evolutivo sorprendente.

Benedetto Grechi, Presidente della Cantina, sottolinea l’importanza di questo progetto: “Da tempo volevamo sperimentare l’affinamento prolungato del Vermentino. San Bruzio nasce per esplorare nuove dimensioni di questo vitigno, che in Maremma ha trovato il suo habitat ideale”. Grazie all’analisi delle annate storiche del Vigna Fiorini Vermentino Maremma Toscana DOC, è emerso come il vermentino possa acquisire profondità e complessità nel tempo.

L’importanza del nome e del terroir

Il nome “San Bruzio” si riferisce a una storica canonica medievale nei pressi di Magliano in Toscana, simbolo di resilienza e memoria storica. Questo vino proviene da un vigneto situato a 120 metri di altitudine, con suoli arenario-limosi, coltivato con il metodo del cordone speronato, che ottimizza la qualità delle uve.

La vendemmia per il San Bruzio avviene in due fasi:

  1. Un terzo delle uve viene raccolto al momento della maturazione ottimale e refrigerato.
  2. Il resto è lasciato sulla pianta per due settimane in più, per favorire una maggiore concentrazione aromatica.

Dopo un periodo di skin contact a freddo di 48 ore, la fermentazione avviene a bassa temperatura per tre settimane, seguita da un affinamento di sei mesi sulle fecce fini in acciaio. L’imbottigliamento è avvenuto a luglio, e il vino sarà disponibile per la vendita a partire da aprile 2024.

Un impegno per la sostenibilità

Fondata nel 1972, la Cantina Vignaioli Morellino di Scansano ha avuto un ruolo cruciale nella crescita della denominazione Morellino di Scansano DOCG, rappresentando circa il 20% della produzione totale. Con 170 soci e 700 ettari di vigneti, la cooperativa produce annualmente circa 5 milioni di bottiglie, diventando un punto di riferimento per la viticoltura maremmana.

Il terroir della Maremma gioca un ruolo essenziale nella personalità dei vini prodotti dalla cantina. I suoli ricchi di scheletro e la vicinanza al mare conferiscono al San Bruzio una spiccata sapidità e freschezza mediterranea. La cantina è attenta alla sostenibilità, ottenendo certificazioni come Carbon Footprint e VIVA Sustainable Wine, che testimoniano il suo impegno per una viticoltura responsabile.

Differenze tra San Bruzio e Vigna Fiorini

Pur condividendo la stessa filosofia di vinificazione, San Bruzio e Vigna Fiorini presentano differenze sostanziali. Mentre il San Bruzio è un vermentino in purezza, il Vigna Fiorini include il 15% di viognier, arricchendo il vino di una texture più cremosa. Entrambi sono vinificati esclusivamente in acciaio per preservare la purezza del frutto e le caratteristiche tipiche del territorio.

Nel calice, il San Bruzio si presenta con un colore giallo paglierino brillante, con riflessi verdognoli. Al naso, il bouquet è intenso e raffinato, con note di agrumi freschi, sentori di pera, mela e albicocca, oltre a delicate sfumature floreali. Il sorso è vibrante, sostenuto da freschezza e sapidità, con un finale lungo e agrumato.

Il lancio del San Bruzio rappresenta un nuovo capitolo per il vermentino maremmano, dimostrando chiaramente la sua capacità evolutiva. L’andamento climatico della recente annata ha portato a una riduzione delle rese, riflettendosi nel calice con aromi più caldi e colori intensi. Con ogni sorso, questo vino invita a esplorare l’incredibile varietà e la ricchezza che il vermentino può offrire, sfidando il tempo e le aspettative.

Redazione Vinamundi

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