Il 14 luglio si svolgerà presso il suggestivo Palazzo di Varignana, un resort immerso nelle colline di Castel San Pietro Terme (BO), il convegno intitolato “Coltivare il Paesaggio. Dialoghi tra natura, arte e agricoltura”. Questo incontro rappresenta un’importante occasione di riflessione e discussione su come l’uomo possa interagire in modo sostenibile e armonioso con la natura, preservando il delicato equilibrio tra il lavoro umano e l’ambiente.
Palazzo di Varignana è un esempio emblematico di come l’agricoltura, l’accoglienza e la natura possano coesistere in modo sinergico. La sua posizione panoramica offre un contesto ideale per discutere le sfide e le opportunità legate al paesaggio e all’agricoltura. Durante il convegno, esperti e professionisti del settore saranno chiamati a rispondere a domande fondamentali, come ad esempio:
L’evento si svolgerà dalle 15.00 alle 17.30 e vedrà la partecipazione di figure di spicco nel panorama italiano dell’agricoltura e del paesaggio, tutte legate al circuito di Grandi Giardini Italiani. Tra i relatori ci saranno:
A moderare il dibattito sarà Judith Wade, fondatrice del circuito Grandi Giardini Italiani e Great Gardens of the World, il cui lavoro ha contribuito a promuovere la bellezza e l’importanza dei giardini e dei paesaggi italiani nel contesto globale.
Il convegno si propone di esplorare pratiche innovative e sostenibili che possono restituire vita e valore ai territori. Tematiche come la rinaturalizzazione, il recupero di colture tradizionali, la rigenerazione delle aree rurali e la valorizzazione estetica e culturale del paesaggio saranno al centro del dibattito. L’obiettivo è quello di immaginare un futuro in cui la dimensione produttiva dell’agricoltura si integri con quella culturale, creando un paesaggio che non sia solo fonte di sostentamento, ma anche un luogo di bellezza e contemplazione.
Questo incontro si inserisce all’interno delle celebrazioni per i dieci anni dalla fondazione di Agrivar, l’azienda agricola di Palazzo di Varignana. Fondata nel 2015, Agrivar ha come missione quella di ripensare il rapporto tra agricoltura e paesaggio, riportando la coltivazione dell’olivo nelle colline emiliane, utilizzando cultivar autoctone come la Ghiacciola e la Nostrana di Brisighella, che risalgono all’epoca romana.
Agrivar ha trasformato oltre 650 ettari di terreni, precedentemente in stato di degrado, in un laboratorio di biodiversità e sostenibilità. Questo progetto ha permesso di preservare le tradizioni agricole locali e di innovare nel settore, creando una case history esemplare nel panorama italiano. La produzione di olio extravergine di oliva è il cuore dell’attività, con 265 ettari di uliveto, il più esteso dell’Emilia-Romagna, che ospita oltre 160.000 piante. Ogni anno, l’olio di Agrivar riceve prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale.
In aggiunta alla produzione di olio, Agrivar gestisce 57 ettari di vigneti, da cui si producono vini bianchi, rossi e spumanti, tra cui il Blanc de Noirs, il Chardonnay dei Colli di Imola, il Sangiovese Superiore DOC e l’Albana Romagna DOCG. Non mancano anche orti in avvicendamento, frutteti di varietà antiche, e una rara produzione di zafferano, insieme a coltivazioni di bacche di goji, mandorle, melograno e fichi. Questi prodotti contribuiscono a creare una linea a marchio Palazzo di Varignana, che include sali aromatizzati, confetture e frutta da bere.
Agrivar non si limita al settore primario, ma è anche attiva nel campo dell’agriturismo e dell’enoturismo. Le esperienze immersive, come le visite alla Cantina, dove gli ospiti possono degustare olio extravergine e vini, rappresentano un modo per avvicinare il pubblico alla cultura agricola locale.
La Country House Oliveto sul Lago, un antico edificio restaurato, offre un’accoglienza di qualità con 12 camere, un ristorante, una piscina a sfioro e un vasto giardino, rendendo il soggiorno degli ospiti un’esperienza unica e immersiva nel paesaggio circostante.
A conclusione delle celebrazioni, il 15 luglio, si terrà una cena agricola ispirata alla tradizione contadina della fine della trebbiatura, con piatti semplici e musica dal vivo, per festeggiare un decennio di successi e innovazioni nel campo dell’agricoltura e della valorizzazione del paesaggio.
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