Il vino

Riscaldamento globale sta distruggendo il vino: ecco la data in cui cambierà tutto

Anche il vino ha i giorni contati per colpa del riscaldamento globale: abbiamo poco tempo e anche una data di scadenza.

Ci sono tante cose che rischiano di cambiare in maniera irreversibile per colpa del collasso climatico a cui stiamo andando incontro inesorabilmente. Decenni di inquinamento, emissioni incontrollate di Co2 e distruzione degli ecosistemi hanno reso l’uomo il principale responsabile della distruzione del Pianeta. Se le cose non cambieranno in fretta e una volta per tutte dovremmo arrenderci a cambiamenti enormi nella nostra vita di tutti i giorni. E potrebbero esserci cattive notizie anche per gli amanti del vino.

Quando l’ambiente e il mondo che abbiamo conosciuto fino a questo momento è al collasso, è normale avere paura del futuro e anche di essere privati di quelle piccole gioie della vita che ad oggi ci sembrano scontate. Una di queste è il piacere del vino: cosa potrebbe cambiare e quanto tempo abbiamo.

Cosa succederà al vino se non si fermerà il cambiamento climatico: abbiamo le ore contate?

Tra le i primi grandi cambiamenti a cui rischiamo di assistere se non si farà qualcosa contro il collasso climatico, c’è sicuramente l’agricoltura, dunque l’enogastronomia. E in un paese come il nostro, l’enogastronomia è una grande percentuale della nostra economia e della nostra cultura. Allora che cosa potrebbe accadere al vino che siamo abituati ad oggi a goderci ad ogni pasto senza nemmeno pensarci?

Crisi climatica, cosa succederà al vino? – Vinamundi.it

A causa dell’aumento delle temperature, che rischia di arrivare ai fatidici 5 gradi entro il 2100, molte colture avranno bisogno di grossi cambiamenti per continuare a vivere. Se ad oggi, infatti, le vigne possono crescere rigogliose anche in collina e crescere in gran parte del territorio italiano, quando le temperature saranno più calde, avranno bisogno di “respirare”.

Saranno allora altri tipi di climi come la montagna e, in generale, l’alta quota a diventare l’habitat delle vigne che potranno così continuare a crescere, dando lavoro ai viticoltori del futuro che sicuramente vedranno al loro professione profondamente modificata in non molto tempo.

Qualcuno potrebbe guardare al 2100 come ad una data remota nel futuro che non vedrà mai, ma i cambiamenti si inizieranno a vedere molto prima e, in parte, li stiamo vivendo proprio adesso. Il destino sarà quello di avere inverni miti e corti, poco piovosi ed estati lunghe e molto, molto calde. Questo inevitabilmente porterà a profonde modifiche alla nostra vita quotidiana e alle nostre abitudini.

Clarissa Missarelli

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