L’Umbria, conosciuta come il “cuore verde d’Italia”, non è solo famosa per i suoi paesaggi mozzafiato e la sua ricca storia culturale, ma ha anche un patrimonio vitivinicolo di straordinaria importanza. Questo patrimonio si intreccia con le radici della sua identità, dando vita a “Radici: l’eco delle origini”, un progetto editoriale ambizioso promosso da Umbria Top. L’obiettivo è valorizzare il patrimonio vitivinicolo regionale attraverso un lavoro di ricerca multidisciplinare che ne racconti la storia e l’importanza.
Il progetto “Radici” parte da una domanda affascinante: quando e dove è comparsa per la prima volta in Italia la parola “vino”? Le prime tracce scritte potrebbero risalire a un periodo antecedente all’arrivo degli Etruschi, nel cuore dell’Umbria. Questa iniziativa si propone di riscoprire e raccontare le origini della viticoltura in Umbria, non solo come un’attività economica, ma come un vero e proprio elemento costitutivo dell’identità culturale regionale.
“Radici” è un’iniziativa che riunisce esperti, ricercatori e istituzioni con l’obiettivo di trasformare le scoperte storiche in strumenti per la promozione del territorio. La cooperativa Umbria Top Wines, composta da cantine e consorzi di tutela, è la capofila del Distretto di Filiera del Vino Umbro di Qualità. Il progetto si articola in un approccio multidisciplinare, affrontando diverse sfaccettature della viticoltura:
Il sostegno di istituzioni accademiche come l’Università per Stranieri di Perugia, l’Università degli Studi di Perugia e il Parco Tecnologico Agroalimentare 3A conferisce al progetto un’importanza e una credibilità notevoli.
Gioia Bacoccoli, coordinatrice di Umbria Top, descrive “Radici” come un “atto di memoria collettiva”. La volontà è quella di narrare i punti di forza della filiera vitivinicola umbra partendo dalle sue origini. Bacoccoli sottolinea che “nel nostro sottosuolo si nascondono segreti preziosi da riportare alla luce,” evidenziando l’importanza di riscoprire le tradizioni e le pratiche vitivinicole che hanno caratterizzato la regione nel corso dei secoli. Il progetto si propone di costruire una “caccia al tesoro all’inverso,” un viaggio che parte dal calice per risalire alle radici.
Oltre al valore storico e culturale, “Radici” mira a creare nuove opportunità per il territorio, come l’enoturismo e il marketing territoriale. Grazie a tavoli di confronto specifici, si intende coinvolgere anche le realtà imprenditoriali locali, creando sinergie tra il mondo accademico e quello produttivo. La viticoltura è non solo una tradizione, ma anche un’importante risorsa economica per l’Umbria, capace di attrarre turisti e appassionati da tutto il mondo.
Il progetto “Radici” rappresenta un’opportunità unica per esplorare il vino come patrimonio culturale immateriale. Attraverso un’analisi del paesaggio agrario e delle architetture rurali, il vino diventa un condensato di storia e cultura, un vero e proprio patrimonio dell’umanità. Con “Radici”, l’Umbria si propone di raccontarsi come un territorio che ha saputo custodire e celebrare la propria storia millenaria del vino, trasformandola in una leva di promozione culturale, economica e sostenibile.
Negli ultimi anni, l'Inghilterra ha vissuto un'improvvisa e sorprendente crescita nella produzione di vini bianchi…
Prendendo alcune bottiglie di vino dalla tua cantina e disponendole su un tavolo, potresti notare…
Un evento di grande richiamo si svolgerà oggi, 21 ottobre 2023, presso il Mercato Centrale…
Il libro “Donne delle De.Co. – Sulle tracce del Veronelli”, scritto da Marika Orlando, presidente…
Nel contesto attuale di tensioni geopolitiche, le recenti dichiarazioni del cancelliere tedesco Friedrich Merz riguardo…
Il Consorzio Vini Valle d’Aosta sta vivendo un periodo di grande trasformazione, grazie all'elezione di…