Il vino

Qual è la differenza tra Prosecco e Franciacorta?

Due assolute eccellenze italiane, conosciute e apprezzate non solo nel nostro paese ma in tutto il mondo, parliamo del Prosecco e del Franciacorta, i due più grandi spumanti italiani. Ma in cosa differiscono questi pregiati prodotti? Principalmente nel metodo di produzione, con alcune particolarità che andremo ad analizzare.

Immagine | Pixabay @Kees Kouershuis

Il metodo di produzione del Prosecco

Partiamo dall’amato Prosecco, che per essere definito tale deve essere prodotto con il metodo Martinotti o Charmat, ovvero partendo da un vino bianco fermo che successivamente acquisirà le tipiche bollicine. I primi a ideare questo procedimento furono appunto Federico Martinotti e Eugéne Charmat, ovvero colui che inventò il metodo, Martinotti, e la persona che creò l’attrezzatura per attuarlo, Charmat. Ma veniamo alle specifiche: dopo la prima fermentazione, il vino ne subisce una seconda in autoclavi di acciaio, cui vengono aggiunti lieviti e zuccheri.

Questa fase, a seconda del risultato che si voglia ottenere, può durare circa un mese o addirittura sei, fino a che il liquido ottenuto sarà filtrato e corretto con una miscela di vino e zucchero, prima di essere imbottigliato. Con questo procedimento, non particolarmente complicato ma il cui costo delle attrezzature è abbastanza alto, si otterranno vini leggeri, freschi e dall’aroma molto fruttato, anche se ovviamente molto dipende dall’uva scelta inizialmente.

Immagine | Pixabay @Reinhard Thrainer

Il metodo di produzione del Franciacorta

Abbiamo analizzato il metodo di produzione del Prosecco, che si rifà alla produzione introdotta da Martinotti e Charmat, ma come otteniamo invece un Franciacorta? La differenza sostanziale è che in questo caso sarà necessario procedere con il cosiddetto Metodo Classico. Rispetto al Prosecco, infatti, per il Franciacorta la seconda fermentazione avviene direttamente in bottiglia, e non nelle autoclavi.

Il vino sarà composto da diverse miscele di annate e origini diverse, definito Cuvée, e appunto, già all’interno della bottiglia, farà una seconda fermentazione di ventiquattro mesi in posizione orizzontale. Passati due anni quindi la bottiglia sarà ruotata leggermente e inclinata verso il basso per permettere ai lieviti esausti di depositarsi. Gli ultimi passaggi sono quelli riguardanti la sboccatura e il dosaggio, ossia l’inserimento di zuccheri e vino finale prima del tappaggio che ci fornirà il prodotto finito. Rispetto al Prosecco quindi avremo un vino più corposo e strutturato, dovuto anche a un procedimento molto più lungo e complesso.

Vitigni diversi, cambiano anche i prezzi

Quando parliamo di Metodo Classico determinati vitigni si prestano maggiormente a una buona riuscita finale, parliamo ad esempio di Pinot Nero, Meunier o Chardonnay, per quanto riguarda il Prosecco invece è bene utilizzare uve Glera. Anche per questo ovviamente il sapore e i profumi dei vini saranno del tutto differenti, il Franciacorta sarà più effervescente rispetto a un Prosecco, con un perlage più fine e persistente, anche a livello di costi infatti, il Franciacorta ha sicuramente un prezzo sul mercato più alto rispetto al Prosecco.

Andrea Zoccolan

Nato a Milano nel 1990, mi sono occupato per circa dieci anni di giornalismo e comunicazione in ambito sportivo, per poi passare alla cronaca. Innamorato delle inquadrature di Yorgos Lanthimos, dei libri di Emmanuel Carrère e delle geometrie di Thiago Motta, la mia vera debolezza resta la cucina cinese

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