Negli ultimi giorni, il mondo del vino italiano, e in particolare quello del Prosecco, ha vissuto un momento di grande incertezza e preoccupazione. Circa 135 milioni di bottiglie di Prosecco italiano rischiano di rimanere ferme nei magazzini, poiché le spedizioni verso gli Stati Uniti sono state sospese a causa dei dazi fino al 200% annunciati dall’amministrazione Biden. Questa situazione ha spinto i presidenti dei tre Consorzi di tutela del Prosecco — Giancarlo Guidolin, Franco Adami e Michele Noal — a inviare una lettera urgente al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, denunciando la gravità della situazione e l’impatto devastante che i dazi potrebbero avere sul settore.
La decisione di sospendere le spedizioni è stata dettata dalla paura delle conseguenze economiche che potrebbero derivare da un eventuale incremento dei dazi. Il Prosecco, infatti, richiede diverse settimane per arrivare negli Stati Uniti, e nel frattempo, i produttori italiani rischiano di vedersi applicati i nuovi dazi “on the water”, ossia sui carichi già in transito. Questo scenario non solo mette in crisi gli importatori americani, ma potrebbe avere ripercussioni devastanti anche per le aziende vinicole italiane, già gravemente colpite dalla pandemia e dalle difficoltà di approvvigionamento.
I tre presidenti dei Consorzi hanno evidenziato l’importanza del mercato statunitense per il Prosecco, sottolineando che il Prosecco Doc esporta circa 130 milioni di bottiglie negli Stati Uniti, corrispondenti a circa il 23% dell’export dell’intera denominazione. Questo volume rappresenta un fatturato alla produzione di circa 500 milioni di euro, una cifra significativa che contribuisce in modo sostanziale all’economia locale e nazionale.
Inoltre, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, che si distingue per la sua qualità e prestigio, esporta oltre 3,5 milioni di bottiglie negli Stati Uniti, occupando esclusivamente il segmento Horeca, ovvero i settori della ristorazione e dell’ospitalità. Questo segmento di mercato è fondamentale perché garantisce i prezzi più elevati e rappresenta un biglietto da visita per il Prosecco in tutto il mondo. Anche la Docg Asolo Prosecco ha un forte legame con gli Stati Uniti, dove il mercato rappresenta uno dei principali punti di riferimento per la sua produzione, che, nel 2024, ha raggiunto i 32 milioni di bottiglie.
La lettera dei presidenti dei Consorzi non si limita a descrivere la situazione attuale, ma mette anche in luce le conseguenze a lungo termine che una crisi come questa potrebbe generare.
In risposta a questa crisi, i tre presidenti hanno chiesto un intervento diretto del Ministro Lollobrigida, auspicando che vengano attuate adeguate azioni a livello nazionale e comunitario per risolvere il problema. È fondamentale che il governo italiano e le istituzioni europee si mobilitino per difendere il patrimonio vinicolo del Paese e garantire che i produttori possano continuare a esportare i loro prodotti senza ostacoli insormontabili.
La lettera rappresenta solo l’ultimo di una serie di appelli giunti al Ministero dell’Agricoltura da parte di diversi consorzi vinicoli, che si sono mobilitati per far sentire la propria voce in un momento così critico. Tra questi, ci sono anche richieste provenienti da altre denominazioni famose come il Chianti Docg e il Nobile di Montepulciano, che condividono preoccupazioni simili riguardo ai potenziali danni economici e reputazionali.
In questo contesto di incertezze, è chiaro che la situazione del Prosecco e più in generale del vino italiano è estremamente delicata. I produttori sperano in un rapido intervento da parte delle autorità competenti, affinché si possa trovare una soluzione che permetta di evitare danni irreparabili a un settore che con il suo lavoro e la sua tradizione contribuisce in modo significativo all’immagine e all’economia del nostro Paese.
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