Il mercato del vino, in questo periodo di grande incertezza, sta vivendo sfide significative, e l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT) ha deciso di adottare misure straordinarie per proteggere la denominazione Verdicchio dei Castelli di Jesi. La proroga della misura di stoccaggio fino al 30 giugno 2026 è una decisione strategica, motivata dalla necessità di salvaguardare il mercato e la reputazione di questa rinomata DOC marchigiana. L’approvazione all’unanimità da parte dei soci dell’IMT evidenzia l’importanza di questa iniziativa, inserita in un contesto di mercato complesso e in continua evoluzione.
Michele Bernetti, presidente dell’IMT, ha sottolineato che le misure di contenimento dell’offerta sono diventate essenziali in un periodo in cui il mercato globale del vino affronta sfide significative. Tra queste, spiccano i potenziali dazi del 30% minacciati dall’amministrazione Trump. Tali misure potrebbero avere ripercussioni sul mercato americano e su quello europeo, causando un abbassamento delle quotazioni in Italia e in Europa.
La misura di stoccaggio prevede che il vino destinato a diventare Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC possa essere stoccato a partire dai 110 quintali, con un blocco fino a 30 quintali per ettaro. Questo approccio consente una gestione flessibile e responsabile della produzione, tenendo conto delle incertezze attuali. La vendemmia si preannuncia con volumi medio-alti e la possibilità di riclassificare il prodotto stoccato senza vincoli rappresenta un ulteriore vantaggio per i produttori.
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi è una delle denominazioni più prestigiose delle Marche, e nel 2024 si prevede un sorpasso della quota di export rispetto alle vendite sul mercato interno. Secondo l’Osservatorio sulle denominazioni, il 51,2% dei volumi venduti sarà destinato ai mercati internazionali. Ecco alcuni dati significativi sulle esportazioni:
In termini di valore, i principali mercati di sbocco per il Verdicchio includono Regno Unito, Paesi Bassi, USA, Germania e Svezia.
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi non è solo un vino, ma un simbolo della tradizione vitivinicola marchigiana. I produttori locali stanno collaborando per garantire che il Verdicchio continui a essere un punto di riferimento per la qualità e l’autenticità. Le misure di stoccaggio rappresentano un passo strategico, ma è fondamentale che il settore si prepari a confrontarsi con le nuove dinamiche del mercato globale.
Il futuro del Verdicchio dei Castelli di Jesi dipenderà dalla capacità di adattarsi a queste sfide, mantenendo al contempo la qualità e l’integrità della produzione. La collaborazione tra produttori, consorzi e istituzioni sarà cruciale per affrontare le incertezze e garantire che questo vino prestigioso continui a brillare sulle tavole di tutto il mondo.
Con la sua freschezza e versatilità, il Verdicchio è già apprezzato in abbinamento a una varietà di piatti, dalle specialità di pesce della tradizione marchigiana a preparazioni più complesse. La sua riscoperta nei ristoranti di alta cucina e nelle carte dei vini di tutto il mondo è un segnale positivo per il futuro del settore. L’IMT, tramite le sue iniziative, sta lavorando per promuovere e valorizzare ulteriormente questa denominazione, garantendo che il Verdicchio dei Castelli di Jesi rimanga un emblema di qualità e sostenibilità per gli anni a venire.
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