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Prezzi delle uve del Veneto in discesa: cosa significa per il mercato?

La vendemmia 2024 si è rivelata un anno complesso per i viticoltori veneti, segnato da sfide climatiche e fitosanitarie che hanno messo a dura prova la resilienza del settore. Nonostante le difficoltà, la produzione complessiva di uva si è mantenuta sostanzialmente stabile, ma le giacenze di vino hanno contribuito a un contesto di mercato meno favorevole per i produttori. Secondo le analisi condotte dall’Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura, il prezzo medio delle uve nella regione è sceso a 0,66 €/kg, registrando un calo del 3,5% rispetto all’anno precedente.

Analisi dei prezzi delle uve nelle province venete

Analizzando le tre province venete coinvolte, Verona, Treviso e Padova, si nota che tutti i prezzi medi alla produzione hanno subito una flessione. Ecco un riepilogo dei prezzi medi delle uve:

  1. Verona: 0,76 €/kg, con una diminuzione del 6,1%.
  2. Treviso: 0,69 €/kg, con una flessione del 3,4%.
  3. Padova: 0,52 €/kg, con una riduzione del 0,7%.

Il report annuale di Veneto Agricoltura, che riassume le quotazioni dei prezzi delle uve raccolte presso le Camere di commercio provinciali, rivela che la maggior parte delle varietà di uva ha subito una riduzione del prezzo rispetto al 2023. Per le uve DOC e DOCG, Verona ha visto un valore medio di 0,87 €/kg, con un calo annuo del 7,7%. Treviso ha registrato un prezzo medio di 0,89 €/kg, in diminuzione del 5,0%, mentre Padova ha visto il valore medio delle uve destinate a vini a denominazione scendere a 0,61 €/kg, segnando una flessione dell’1,3%.

Stabilità delle uve IGT

D’altro canto, le quotazioni delle uve IGT mostrano una maggiore stabilità rispetto a quelle delle uve DOC e DOCG. Infatti, Treviso ha mostrato una variazione positiva del prezzo delle uve IGT di +1,4%, evidenziando un trend di maggiore tenuta. Le uve IGT, in particolare, hanno mostrato una resistenza ai cali di prezzo, con le varietà bianche che si sono rivelate più stabili rispetto a quelle nere, un segnale di come la domanda di vini bianchi continui a mantenere un certo appeal sul mercato.

Dati sulla superficie vitata e produzione

I dati presentati durante il terzo incontro del Trittico vitivinicolo, giunto alla sua 50a edizione e svolto il 10 gennaio, hanno fornito ulteriori informazioni sull’andamento del settore. La superficie vitata in Veneto ha raggiunto nel 2024 i 103.500 ettari, con un incremento del 2,3% rispetto all’anno precedente. Di questi, circa 94.600 ettari sono produttivi. La quantità di uva prodotta ha raggiunto i 13,7 milioni di quintali, con un leggero aumento dello 0,7%, mentre la produzione di vino è stimata in 11,65 milioni di ettolitri.

Analizzando la distribuzione delle varietà di uva, Treviso si distingue per la predominanza delle uve a bacca bianca, rappresentando quasi il 90% della produzione totale, mentre Verona mantiene una distribuzione più equilibrata tra uve bianche e nere. Quest’anno, il Prosecco DOC si conferma come la denominazione più diffusa in Veneto, coltivato su oltre 27.000 ettari, seguito dalla “Delle Venezie DOC” con circa 11.000 ettari e dalle denominazioni “Conegliano Valdobbiadene – Prosecco DOCG” e “Valpolicella DOC”, entrambe con circa 8.600 ettari.

In conclusione, il panorama vitivinicolo veneto è in continua evoluzione. I dati sulla vendemmia 2024 evidenziano la necessità di un approccio strategico e innovativo per affrontare le sfide future e garantire la sostenibilità del settore. La continua ricerca di qualità e l’adattamento alle nuove tendenze di mercato saranno fondamentali per il successo dei viticoltori veneti negli anni a venire.

Redazione Vinamundi

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