Il Pinot Nero è uno dei vitigni dalle origini più antiche, pare che abbia origine duemila anni fa in Borgogna, in Francia. Il Pinot è un vitigno adatto ai climi freschi e temperati eppure, verso la fine dell’Ottocento comincia a diffondersi in tutta Italia. Oggi è coltivato a livello internazionale (tranne nelle zone molto calde) specialmente negli Stati Uniti (Oregon e California).
Il Pinot Nero è il padre genetico e spirituale di molti vitigni come il Pinot Gris, lo Chardonnay e il Pinot Blanc. Tutti i pinot che conosciamo sono versioni mutate del Pinot Noir che in alcuni casi si è fuso con altri vitigni, strada facendo.
Il nome “Pinot” deriva dalla tipica forma del grappolo di quest’uva, compatto e serrato che ricorda una pigna. Il Pinot Nero è fra le uve più antiche di cui si abbiano notizie e proviene molto probabilmente dalla Borgogna, dove si ritiene che sia coltivato da oltre 2000 anni, e forse era già presente nella regione prima delle invasioni da parte dei Romani. Già allora godeva di una certa notorietà tanto che venne citato nelle opere di Columella e di Plinio il Vecchio.
Il Pinot Nero è prodotto principalmente in Trentino-Alto Adige e nell’Oltrepò Pavese. Qui viene introdotto già dalla metà dell’Ottocento grazie ai Conti Vistarino. Storicamente, però, è in Alto Adige che la varietà è annotata per la prima volta, nel 1838. La prima descrizione analitica di vini Pinot nero avviene da Edmund Mach (fondatore dell’Istituto Agrario San Michele all’Adige) nell’anno 1894.
Il Pinot rosso ha un colore che va dal rubino al rosso più scarico, che sembra quasi trasparente quando è giovane e che tende al granato quando è invecchiato. Il profumo del Pinot è delicato, fine ed elegante. I suoi aromi hanno i sentori di frutti di bosco e frutti rossi (fragole di bosco, lamponi, ribes, ciliegie, more), ma si possono sentire anche sfumature di rosa, gelsomino e violetta. Quando il Pinot nero viene affinato emergono tutti i toni speziati e balsamici, come quello di muschio, resina, incenso e cuoio. Questo vino è morbido al palato, leggero e con una trama tannica vellutata.
Il Pinot bianco invece è ideale per la produzione degli spumanti metodo classico. Ha un colore etereo, elegante. Il suo sapore è acidulo e corposo. Con un breve contatto del mosto con le bucce di Pinot Nero si ottengono invece spumanti rosati profumati, freschi e delicati.
Negli ultimi anni, il settore vitivinicolo italiano ha vissuto un vero e proprio boom delle…
È finalmente disponibile online il numero 144 della rivista I Grandi Vini, un appuntamento imperdibile…
Simonetta Doni è un nome che risuona con autorevolezza nel mondo della comunicazione vinicola. Fondatrice…
Dal 12 novembre al 18 dicembre 2018, l’Accademia dei Georgofili ha ospitato una mostra dedicata…
L’enologia toscana si sta avviando verso un momento cruciale per il suo futuro internazionale con…
Il mondo delle birre artigianali si prepara a vivere una serata memorabile con la terza…