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Petra: come il luogo ridefinisce il concetto di bellezza architettonica

Situata a Suvereto, nel cuore della Maremma toscana, l’azienda vitivinicola Petra rappresenta un esempio di visione imprenditoriale audace, frutto dell’impegno di Vittorio Moretti. Oltre 25 anni fa, Moretti ha avviato un progetto ambizioso, creando un luogo che esprimesse al meglio le potenzialità di un territorio ricco di storia e tradizione, con particolare attenzione alla coltivazione dei vitigni bordolesi. Questo impegno ha portato a una continua evoluzione, dove la passione e la dedizione si riflettono in vini che raccontano la storia di queste terre.

Oggi, Petra si trova in una fase cruciale della sua evoluzione, cercando di esprimere una consapevolezza matura che rifletta il territorio e ne esalti le peculiarità. L’azienda ha avviato una nuova fase evolutiva, mirata a valorizzare il passato mentre guarda al futuro. Non si tratta di stravolgere ciò che è stato costruito, ma piuttosto di onorare l’idea originaria di Vittorio Moretti, arricchendola con un nuovo approccio che mette in primo piano il valore del team e il fattore umano.

Il nuovo progetto di Petra

Il nuovo progetto di Petra si basa sulla collaborazione con figure chiave come Andrea Lonardi, Master of Wine e strategic advisor, e Marco Simonit, noto potatore di vigne. La loro missione è quella di guidare l’evoluzione dei vini di Petra, partendo dal Sassicaia, il vino più iconico della regione, verso una nuova identità che rappresenti l’autenticità della Costa Toscana. “Vogliamo costruire un’identità che non solo celebri il potenziale del taglio bordolese, ma che si fondi anche sull’unicità di questo luogo”, afferma Lonardi.

La visione di Petra è chiaramente delineata attorno a tre pilastri:

  1. Il passato: onorare la storia e le figure che hanno contribuito a costruirla.
  2. Il modello: fiducia nel potenziale del taglio bordolese.
  3. Il luogo: sinonimo della Costa Toscana.

Marco Simonit sottolinea l’importanza di lavorare con un approccio che tenga conto del valore epigenetico, ossia la memoria di questi luoghi che ha influenzato la formazione dei vitigni e dei vini. L’idea è di abbandonare il concetto di omologazione, per puntare invece sull’unicità e sull’autenticità, integrando il valore del tempo e del capitale umano.

La nascita di Petra

Vittorio Moretti, presidente di Terra Moretti, riflette sulla nascita di Petra come un progetto ambizioso, con una cantina concepita come uno château contemporaneo. “Dopo anni di lavoro e investimenti, sono soddisfatto di vedere come la vocazione originaria di Petra sia mantenuta ma arricchita da una nuova profondità territoriale”, afferma. L’azienda ha basato il suo futuro su un patrimonio solido, frutto di un lavoro di zonazione iniziale condotto con esperti come Attilio Scienza e Edoardo Costantini.

Negli ultimi mesi, il team di Petra ha lavorato a un progetto condiviso e strutturato che ha coinvolto tutte le aree aziendali. Questo piano triennale-quinquennale definisce le linee guida per un percorso orientato alla qualità, alla sostenibilità e all’autenticità. L’attenzione ai dettagli si estende ai 100 ettari di vigneti, a un’evoluzione stilistica in cantina e a un focus culturale su pedologia, climatologia e architettura della pianta. Tutto questo per leggere il paesaggio con maggiore consapevolezza.

I vini di Petra

Petra si estende su un territorio che varia dai 30 ai 400 metri sul livello del mare. Qui sorge Montebamboli, un punto panoramico sulla Costa Toscana, su cui Terra Moretti ha deciso di investire. “Quando acquistai Montebamboli, ho affrontato importanti problemi burocratici, ma non mi sono mai arreso. Oggi sono fiero che faccia parte del nuovo grande progetto di Petra”, racconta Moretti. La zona è caratterizzata da suoli particolarmente vocati, ricchi di minerali, galestro e arenarie che conferiscono ai vini freschezza e agilità, qualità fondamentali in vista dei cambiamenti climatici.

Nel nuovo progetto, Petra intende concentrarsi su tre vini, enfatizzando l’arte dell’assemblaggio in stile bordolese, ma con una profonda interpretazione dello stile toscano. Le tre etichette sono:

  1. Hebo: rappresenta l’entry level nel mondo di Petra, caratterizzato da freschezza e territorialità.
  2. Quercegobbe: incarna il perfetto equilibrio tra struttura e freschezza.
  3. Petra: rappresenta la vetta espressiva del progetto.

Hebo 2022 si presenta con un colore rubino nitido e luminoso, offrendo un bouquet complesso di note floreali e fruttate, con una struttura equilibrata e tannini ben calibrati. Quercegobbe 2022 offre un rubino pieno e limpido, con profumi che spaziano dal ribes alle note speziate di cannella. Infine, Petra 2021 si caratterizza per un rosso granato intenso, con profumi complessi di frutta matura e un finale elegante.

In questo contesto, Petra si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, mettendo al centro il luogo e le sue peculiarità, in un’ottica di autenticità e valorizzazione del territorio.

Redazione Vinamundi

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