L’acquisizione della storica cantina salentina Candido da parte della famiglia Leo, fondatrice di Cantine Paololeo, rappresenta un momento cruciale per il panorama vitivinicolo del Salento e per la comunità di San Donaci. Questo passaggio non è solo un’operazione commerciale, ma un gesto che esprime l’amore per le radici e la cultura del vino in Salento. Paolo Leo, fondatore di Cantine Paololeo, ha affermato: “Siamo di San Donaci e il nostro cuore è qui”. Queste parole evidenziano il profondo impegno verso la comunità locale e la volontà di preservare l’identità di una cantina che ha segnato la storia dell’enologia pugliese.
La cantina Candido, fondata nel 1929, è un patrimonio viticolo che si tramanda da quattro generazioni. L’intenzione di mantenere l’identità della cantina è chiara: i vini simbolo come il Cappello di Prete, Duca D’Aragona e Immensum continueranno a essere le bandiere della produzione. Nicola Leo, enologo di Cantine Paololeo, ha sottolineato l’importanza di unire la forza della tradizione a una visione innovativa. Questo approccio mira a integrare il passato in una narrazione moderna e accessibile, contribuendo alla valorizzazione della cultura vitivinicola salentina.
Un aspetto fondamentale di questa acquisizione è l’enoturismo, un settore in forte espansione nel Salento. Con oltre 4 milioni di turisti annuali, il territorio salentino sta diventando una meta privilegiata per gli amanti del vino e della cultura enologica. La storica sede della cantina Candido sarà trasformata in un luogo di esperienza e promozione, permettendo ai visitatori di immergersi nella tradizione vitivinicola salentina. Questo approccio favorisce un legame diretto tra produttori e consumatori, aumentando la conoscenza e l’apprezzamento dei vini locali.
I numeri parlano chiaro: Cantine Paololeo ha registrato una crescita costante negli ultimi anni. Nel 2023, l’azienda ha chiuso con un fatturato di 22 milioni di euro e 4 milioni di bottiglie prodotte. Nel 2024, il fatturato è aumentato a 23 milioni di euro e 5 milioni di bottiglie. Le previsioni per il 2025 sono ancora più ambiziose, con l’obiettivo di raggiungere i 25 milioni di euro e 5,5 milioni di bottiglie. Questo trend positivo è il risultato di strategie di marketing e distribuzione sempre più efficaci, che pongono l’accento sulla qualità e sull’autenticità dei prodotti.
L’acquisizione della cantina Candido non è solo un’opportunità commerciale, ma un passo fondamentale per il rafforzamento dell’identità e della reputazione del vino salentino a livello nazionale e internazionale. La famiglia Leo, con la sua esperienza e il suo attaccamento al territorio, si propone come custode di un’eredità che merita di essere celebrata e valorizzata.
In conclusione, il Salento, con i suoi paesaggi mozzafiato e la sua tradizione vitivinicola secolare, continua a essere un polo attrattivo per investimenti e innovazione. La sinergia tra le diverse realtà vitivinicole locali può generare un effetto moltiplicatore, contribuendo a una crescita sostenibile e a una maggiore visibilità per i prodotti del territorio. Con l’acquisizione della cantina Candido, la famiglia Leo si impegna a scrivere un nuovo capitolo della storia vitivinicola salentina, all’insegna della qualità, della sostenibilità e dell’innovazione. Un investimento che promette di portare benefici all’azienda e alla comunità, contribuendo a far brillare ulteriormente il Salento nel panorama vitivinicolo italiano.
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