Categories: Il vino

Nuovo progetto di zonazione viticola all’Eremo di San Vitaliano in Campania

L’Eremo di San Vitaliano, situato a Casertavecchia, ha ospitato il primo incontro pubblico dedicato al progetto di zonazione viticola dell’Alta Campania. Questo ambizioso progetto, promosso dal Dipartimento di Enologia dell’Università Federico II di Napoli in collaborazione con la Strada del Vino del Casavecchia di Pontelatone, ha come obiettivo principale quello di restituire alla viticoltura locale un ruolo strategico. Attraverso una mappatura dettagliata del terroir e dei vitigni che caratterizzano quest’area, si intende valorizzare l’identità viticola della regione.

Un progetto scientifico per valorizzare l’identità viticola dell’Alta Campania

La zonazione viticola rappresenta un approccio innovativo che si concentra sull’analisi dei suoli, del clima e delle variabili agronomiche. L’obiettivo è quello di guidare le pratiche produttive verso una viticoltura sostenibile e di alta qualità. Le varietà autoctone al centro di questo progetto sono:

  1. Casavecchia
  2. Pallagrello Bianco
  3. Pallagrello Nero

Questi vitigni rappresentano un patrimonio culturale e enologico prezioso per la regione. La durata della ricerca è prevista per tre anni e coinvolgerà produttori, istituzioni locali e ricercatori. Al termine, verrà pubblicato un volume scientifico che fornirà un quadro completo sulla zonazione viticola dell’Alta Campania, con l’intento di far emergere l’identità e il potenziale della viticoltura locale.

Tra archeologia del vino e scienza enologica

La conferenza di lancio del progetto si è articolata in tre sezioni fondamentali. La prima parte ha trattato la storia della viticoltura nella regione, con interventi di studiosi come Claudio Calastri, Nicola Busino e Tommaso Tartaglione, i quali hanno approfondito l’evoluzione della viticoltura dall’epoca greco-romana fino al periodo borbonico. La Campania si è rivelata una terra fertile per la viticoltura grazie alla sua posizione geografica e alla varietà dei suoi suoli.

Nella seconda sezione, quella tecnico-scientifica, esperti come Maurizio Boselli e Carla Scotti hanno presentato i risultati delle analisi aromatiche condotte sui vitigni autoctoni, fornendo preziose informazioni sulle caratteristiche organolettiche dei vini dell’Alta Campania. La terza sezione ha visto un confronto tra i produttori di Barolo e dell’Etna, con la partecipazione di nomi noti come Paolo Manzone, Giorgio Conterno, Salvo Foti e Vincenzo Lo Mauro, evidenziando le sfide e le opportunità della viticoltura italiana.

Un territorio da scoprire: cultura, vino e turismo esperienziale

Il progetto di zonazione viticola va oltre l’analisi scientifica, collegandosi alla promozione culturale del territorio. È stato lanciato il “Tour dell’Alta Campania”, un itinerario di quattro giorni che porterà i visitatori a scoprire le cantine locali, i prodotti tipici e il patrimonio storico della zona. Il tour include tappe significative come:

  1. Museo della Seta di San Leucio
  2. Acquedotto Carolino

Inoltre, sono previsti laboratori del gusto e percorsi tra le vigne, coordinati dalla Pro Loco Real Sito di San Leucio. Un sito ufficiale sarà disponibile entro settembre, fornendo dettagli su date e modalità di prenotazione.

La giornata di lancio del progetto si è conclusa con un banco d’assaggio dedicato ai vini dei produttori dell’Alta Campania, curato dai sommelier dell’AIS Caserta. Questo momento ha rappresentato un’opportunità per degustare i vini locali, abbinati ai piatti dello chef Antonio Papale, dimostrando come la viticoltura della regione stia guardando al futuro, mantenendo però solide radici nel passato.

L’Alta Campania si propone come un modello di zonazione scientifica e valorizzazione identitaria, in linea con la storica Campania Felix. Il progetto di zonazione viticola rappresenta un passo significativo verso una rinascita culturale ed enologica, puntando a valorizzare un patrimonio vitivinicolo dalle potenzialità straordinarie. La combinazione di ricerca, cultura e turismo esperienziale potrebbe rendere l’Alta Campania una delle nuove mete per gli amanti del vino e della buona tavola, contribuendo a rilanciare l’economia locale e a preservare le tradizioni vitivinicole della regione.

Con l’impegno di produttori, studiosi e appassionati, l’Alta Campania si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella sua storia vitivinicola, puntando a far emergere un’identità forte e riconoscibile, capace di attrarre visitatori e intenditori da tutto il mondo.

Redazione Vinamundi

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