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Nuove strategie ecocompatibili per combattere la degenerazione infettiva della vite di Garganega e Glera

Nel cuore delle celebri aree DOCG del Soave e del Prosecco, la degenerazione infettiva della vite rappresenta una delle sfide più gravi per i viticoltori. Questa patologia, provocata da virus trasmessi da nematodi del suolo, minaccia la salute delle piante e può causare perdite produttive fino al 50%. Le conseguenze non si limitano solo agli aspetti agronomici, ma si riflettono anche sulla redditività del settore vitivinicolo, un pilastro dell’economia veneta e italiana.

Un innovativo progetto di ricerca multidisciplinare, denominato “Condiviso”, è stato avviato per affrontare questa problematica, concentrandosi su due varietà emblematiche della viticoltura veneta: la Garganega, utilizzata principalmente per il Soave, e la Glera, ingrediente fondamentale per il Prosecco. Questo progetto è frutto della sinergia tra istituzioni e aziende locali, tra cui il CECAT (Centro per l’Educazione, la Cooperazione e l’Assistenza Tecnica), il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria), e diverse aziende vinicole significative.

La minaccia silenziosa della degenerazione infettiva

Le virosi possono bloccare la produzione già nei primi anni. La situazione è allarmante: nemmeno l’estirpazione dei vigneti malati riesce a risolvere il problema, poiché i nematodi possono rimanere attivi nel terreno per anni, continuando a infettare le nuove piante. Nei vigneti colpiti da degenerazione infettiva, la vita media delle viti può scendere drasticamente da 25 a 15 anni. Questo porta a un aumento dei costi di ammortamento, oltre a spese più elevate per manodopera, fertilizzanti e sostituzione delle piante malate.

Nuove strategie per affrontare la degenerazione infettiva

Il progetto “Condiviso” rappresenta un’evoluzione rispetto al precedente studio DI.VI.NE. (2022), che aveva già identificato pratiche di concimazione in grado di migliorare la produzione nei vigneti affetti. L’obiettivo attuale è testare soluzioni naturali e replicabili per garantire una maggiore sostenibilità economica e ambientale.

  1. Sviluppo di pratiche agronomiche: Collaborazione tra esperti in patologia vegetale, agronomia ed economia per analizzare l’interazione virus-pianta.
  2. Tecniche agronomiche compatibili: Identificazione di pratiche che contrastano le virosi e promuovono la salute complessiva del vigneto.
  3. Strumenti concreti per le aziende: Messa a disposizione di metodi a basso impatto e immediatamente applicabili.

Formazione e diffusione della conoscenza

Un aspetto fondamentale del progetto è la volontà di diffondere i risultati attraverso attività di formazione e divulgazione rivolte alle aziende vitivinicole. Questo approccio consente di creare una rete di competenze e buone pratiche per supportare i produttori nel mitigare gli effetti delle virosi, migliorare la qualità dell’uva e ridurre l’impatto economico delle perdite.

La formazione assume un ruolo cruciale: attraverso workshop, seminari e incontri pratici, i viticoltori avranno l’opportunità di apprendere le nuove tecniche agronomiche sviluppate dal progetto. La condivisione della conoscenza diventa così un elemento chiave per affrontare le sfide del settore vitivinicolo, in un periodo in cui la sostenibilità ambientale e la qualità del prodotto sono sempre più richieste dai consumatori.

Le prospettive future per Garganega e Glera

Le varietà Garganega e Glera non sono solo simboli della tradizione vitivinicola veneta, ma rappresentano anche il potenziale per un futuro produttivo che coniuga qualità e sostenibilità. Con l’implementazione delle nuove strategie ecocompatibili, i viticoltori possono sperare di proteggere le loro vigne e il patrimonio culturale ed economico che queste varietà racchiudono.

È fondamentale che i viticoltori adottino le nuove pratiche e si impegnino a monitorare costantemente le condizioni delle loro piante, condividendo le proprie esperienze. Solo attraverso un lavoro di squadra e una costante innovazione si potrà affrontare con successo la degenerazione infettiva della vite, garantendo così un futuro florido per le DOCG del Soave e del Prosecco.

Il progetto “Condiviso” rappresenta quindi un faro di speranza, un esempio di come la ricerca e la collaborazione possano portare a soluzioni concrete e applicabili, in grado di garantire la sopravvivenza e la prosperità di uno dei settori più preziosi del nostro territorio.

Redazione Vinamundi

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