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Moscato d’asti: il vino che supera lo spumante nel successo

Il mondo del vino è in continua evoluzione e il panorama vitivinicolo piemontese sta vivendo un periodo di grande fermento. Tra i protagonisti di questo cambiamento spicca il Moscato d’Asti, che sta registrando una crescita significativa, superando le vendite dell’Asti Spumante. Questo fenomeno non è un caso isolato, ma riflette un trend globale che premia i vini a bassa gradazione alcolica, rispondendo alle nuove preferenze dei consumatori.

Crescita del Moscato d’Asti

Secondo i dati del Consorzio di Tutela dell’Asti, le vendite complessive dei due prodotti rimangono stabili a circa 90 milioni di bottiglie, ma nascondono un cambiamento profondo. Mentre il Moscato d’Asti ha visto un incremento a doppia cifra, l’Asti Spumante ha registrato una leggera flessione. Questo riposizionamento è il risultato di una domanda crescente per vini meno alcolici, caratterizzati dal Moscato d’Asti, un vino frizzante e dolce, con un grado alcolico che si aggira tra i 5 e i 6 gradi.

Differenze tra Moscato d’Asti e Asti Spumante

Il Moscato d’Asti si distingue per la sua dolcezza e freschezza. La sua produzione prevede un’interruzione anticipata della fermentazione, consentendo di conservare una maggiore quantità di zuccheri residui. Al contrario, l’Asti Spumante, pur essendo un vino di qualità, presenta un contenuto zuccherino inferiore e un grado alcolico più elevato.

Caratteristiche principali:

  1. Moscato d’Asti: dolce, fresco, con basso grado alcolico.
  2. Asti Spumante: spumante a tutti gli effetti, più secco e con grado alcolico elevato.

Queste differenze hanno portato il Moscato d’Asti a diventare la scelta preferita di molti consumatori, sia in Italia che all’estero.

Espansione nei mercati internazionali

La crescente popolarità del Moscato d’Asti è evidente sul mercato statunitense, dove ha superato i 33 milioni di bottiglie vendute. Anche il mercato interno italiano ha contribuito a questo successo, così come i consumi in crescita in Estremo Oriente, con Corea e Cina in prima fila. Questa espansione è un chiaro segnale di come il Moscato d’Asti stia conquistando una clientela sempre più vasta e diversificata.

Dall’altro lato, l’Asti Spumante ha mantenuto un buon andamento nelle esportazioni, anche se ha registrato una leggera diminuzione del volume nel corso dei primi nove mesi del 2024, con un calo dello 0,8%. Tuttavia, si osserva una crescita notevole nelle spedizioni verso l’Est Europa, con paesi come la Lettonia e la Russia che mostrano tendenze di crescita significative.

Un simbolo di innovazione e tradizione

Il Moscato d’Asti rappresenta non solo un prodotto di eccellenza, ma anche un simbolo dell’innovazione e della tradizione vinicola piemontese, capace di adattarsi ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei consumatori moderni. Con la sua dolcezza unica e il suo carattere frizzante, il Moscato d’Asti continua a conquistare nuovi cuori e palati, affermandosi sempre di più come uno dei vini simbolo del Made in Italy nel mondo.

Redazione Vinamundi

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