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Montello e Colli Asolani: la Recantina risorge e incanta di nuovo

L’11 luglio 2025, Nervesa della Battaglia ha ospitato un evento di grande rilevanza dedicato alla Recantina, un vitigno autoctono a bacca rossa che rappresenta un simbolo della tradizione viticola del Montello e dei Colli Asolani. L’iniziativa, intitolata “Recantina: il Montello e i Colli Asolani tra storia, tradizione e scienza”, è stata organizzata dall’Accademia della Vite e del Vino in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini Asolo Montello, Giusti Wine e il progetto G.R.A.S.P.O. Questo incontro ha offerto un’opportunità unica per esplorare lo stato attuale di questa varietà, che, da tempo dimenticata, sta riemergendo con vigore nel panorama enologico veneto e nazionale.

Un’importante apertura

La giornata è iniziata con i saluti istituzionali da parte di Ermenegildo Giusti, che ha sottolineato l’importanza della Recantina non solo come prodotto vinicolo, ma anche come parte integrante della cultura e dell’identità locale. Il convegno ha proseguito con una serie di interventi di esperti del settore, moderati da Danilo Riponti, accademico della Vite e del Vino, il quale ha orchestrato un dialogo vivace e costruttivo tra scienza, tradizione e comunicazione.

Relatori di spicco

Tra i relatori presenti, si sono distinti nomi di spicco nel campo della viticoltura e dell’enologia:

  1. Giuseppe Benciolini: ha illustrato le caratteristiche del suolo dei Colli Asolani, evidenziando l’interazione tra terreno e vitigno.
  2. Luigi Bavaresco: ha condiviso le sue ricerche sulla resistenza e sull’adattamento della Recantina.
  3. Graziana Grassini: ha parlato delle tecniche di vinificazione specifiche per la Recantina.
  4. Silvia Baratta: ha discusso l’importanza della narrazione e del marketing per promuovere questo vitigno.
  5. Franco Dalla Rosa: ha fornito un affascinante excursus sulla storia della Recantina e il suo legame con il territorio.

In aggiunta, Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi, enologi di fama, hanno presentato i primi risultati del progetto G.R.A.S.P.O., volto a valorizzare i vitigni rari della zona, dimostrando l’impegno della comunità vinicola nel recupero delle varietà autoctone.

Un pomeriggio di confronto

Il pomeriggio è stato caratterizzato da un confronto tra i 24 produttori soci del Consorzio Tutela Vini Asolo Montello e rappresentanti della stampa specializzata. Questa sessione ha culminato in una degustazione tecnica delle diverse etichette di Recantina attualmente disponibili sul mercato. Tra i presenti, Michele Zanardo, presidente del Comitato Nazionale Vini DOP e IGP, ed Eddy Furlan, Presidente Emerito di AIS, hanno espresso il loro entusiasmo per il potenziale della Recantina. “La Recantina è il volto rosso delle nostre colline”, ha affermato Michele Noal, presidente del Consorzio, sottolineando l’importanza di valorizzare questa varietà fortemente identitaria.

La Recantina si distingue per il suo colore profondo e per i profumi intensi di frutti di bosco, spezie e sottobosco. La sua struttura robusta offre la possibilità di lunghi invecchiamenti, rendendola una varietà di grande interesse sia per i produttori che per i consumatori.

Grazie all’impegno congiunto di istituzioni, consorzi e produttori, la Recantina sta emergendo come una delle varietà autoctone più promettenti del panorama viticolo veneto. La rinascita di questo vitigno non è solo un segnale di riscoperta delle radici vinicole della regione, ma rappresenta anche un’opportunità per il futuro, in un contesto in cui i consumatori sono sempre più interessati a vini che raccontano storie autentiche e legate al territorio.

In un’epoca in cui la sostenibilità e l’identità locale sono sempre più valorizzate, la Recantina si presenta come una scelta ideale per coloro che cercano un vino unico, capace di evocare l’essenza dei Colli Asolani e del Montello. Con la crescente attenzione a questa varietà, è probabile che nei prossimi anni assisteremo a un incremento della produzione e della richiesta, contribuendo così alla valorizzazione di un patrimonio vinicolo che merita di essere conosciuto e apprezzato, non solo a livello locale, ma anche internazionale.

Redazione Vinamundi

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